Ravenna consolida il suo primato negativo nel campo dei furti in abitazione. Questo è quello che dice il primo posto nella classifica annualmente diffusa dal quotidiano di Confindustria. Si tratta dei dati delle denunce rapportati al numero di abitanti del territorio provinciale: 1.888 in tutto il 2021. Più di 5 denunce al giorno. E va considerato che non si tratta del numero di volte che ci si è trovati ad aver subito una ruberia nelle pareti domestiche, presumibilmente, ma del numero di volte in cui si scelto di presentare una formale denuncia. Le telefonate al 112 o al 113 non fanno numero. E, come scrive il quotidiano economico, «i dati sulle denunce riflettono la propensione dei cittadini a presentarle, legata a diversi fattori: la differente “soglia del dolore” della cittadinanza verso il crimine; il grado di fiducia nelle forze dell’Ordine; la più o meno efficace presenza delle istituzioni sul territorio».
Resta il fatto che Ravenna era sul podio anche lo scorso anno per i dati relativi al 2020 ma, forse a causa del lockdown e quindi di una maggior presenza in casa, con numeri complessivamente ben inferiori: 1601 denunce. Quest’anno ne sono state presentate quasi 300 in più. E non basta, perché la palma d’oro ci viene consegnata anche per le rapine in banca: anche qui siamo primi in Italia. Poteva andar peggio? Certo perché la Romagna nel suo complesso viene spinta in avanti da Rimini che, addirittura, è al secondo posto della classifica generale italiana dei furti e delle rapine senza distinzioni per tipologia. La batte solo Milano (Forlì-Cesena è 32esima e Ravenna è 20esima). Come spiega il giornale, infatti, gioca un ruolo importante quello dei «flussi turistici per l’elevato passaggio di persone su un territorio che diventa spesso bersaglio della micro-criminalità».
I flussi turistici incidono sui borseggi ma non sui furti nelle abitazioni dei residenti. Quello è un primato che non ci toglie nessuno e che non possiamo scaricare tutto su un presunto maggior civismo dei ravennati come proverà anche quest’anno a fare il Sindaco. Lo scorso anno commentammo che «la maggioranza ha approvato telecamere a profusione, taser e perfino un nuovo regolamento di polizia urbana. Come Ravenna in Comune avevamo più volte ribadito come per noi si fosse sbagliato strada. Certo non è armando la municipale, disseminando di telecamere la città e reprimendo la povertà che ridurremo la piaga dei furti». A distanza di un anno non possiamo che dire che avevamo ragione. Per evitare di registrare anche nel prossimo anno analoga “brillante affermazione” auguriamo alla cittadinanza che anche l’Amministrazione lo riconosca e agisca di conseguenza inserendo il problema tra le priorità da risolvere con urgenza.
[nell’immagine: la Questura di Ravenna]
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Classifica della criminalità: Ravenna sempre prima in Italia per furti in casa. E quest’anno anche per le rapine in banca