Domenica si eleggeranno le rappresentanze nel prossimo Parlamento e da domani vige il cosiddetto “silenzio elettorale”. Ravenna in Comune si è costituita pensando globalmente ma per un’azione incentrata sul territorio locale: non siamo la costola ravennate di un partito nazionale né abbiamo partiti nazionali che ci “sponsorizzano” condizionando la nostra attività. Perciò durante la campagna elettorale non abbiamo fatto appelli ad un presunto voto utile, che consideriamo in realtà inutile anche a livello nazionale come già a livello locale; né abbiamo suggerito un simbolo specifico sul quale mettere la “ics”.
Benché il voto sia costituzionalmente un dovere (civico) oltre ad essere garantito come un diritto (art. 48) la sanzione per il suo mancato esercizio è giustamente venuta meno da una trentina d’anni, per cui sia l’astensione per disinteresse che quella per protesta sono segnali importanti che si possono dare senza peraltro subirne conseguenze. Almeno apparentemente. In quanto, ovviamente, il mancato voto implica la rinuncia a dare indicazioni sulla composizione dell’organo legislativo che, a sua volta, determinerà quello esecutivo. I limiti della nostra democrazia, già evidenti, si sono ancora più resi palesi negli eventi di questi ultimi anni, culminati in quell’aberrazione rappresentata dall’ultimo governo, a guida Draghi, responsabile (tra gli altri) dei peggiori momenti della gestione della pandemia e poi della supina adesione italiana ad una politica belligerante in palese violazione dell’articolo 11 della Costituzione. Come Ravenna in Comune persistiamo a sostenere l’opzione del voto, sia in quanto irrinunciabile conquista della lotta partigiana, che per l’altrettanto irrinunciabile speranza di una svolta democratica nella vita del Paese, per quanto difficile questa possa sembrare.
Il nostro orizzonte politico si incardina in un progetto di amministrazione fondato sull’estensione dei servizi pubblici, opposto a quello favorevole al liberismo di centrodestra e centrosinistra. Evidentemente costituiscono ostacoli al suo perseguimento sia il voto per la coalizione di centrodestra che per quella di centrosinistra così come quello ad un polo centrista esplicitamente padronale. Nel complesso il nostro giudizio su tutte le forze politiche che hanno trovato rappresentanza parlamentare nella scorsa legislatura è fortemente negativo. Nei giorni e mesi scorsi abbiamo comunque evidenziato gli specifici aspetti per i quali vorremmo un deciso cambio di linea politica in coerenza con il perseguimento dei nostri valori, da ultimo sulle forniture di armi e sulla installazione di rigassificatori.
Alle scorse elezioni comunali, non essendosi verificate, per i motivi allora spiegati, le condizioni minime per ritornare sulla scheda, lanciammo un appello al voto che riteniamo tuttora adeguato e che pertanto riproponiamo. L’invito a chi si riconosce nei nostri valori, che esprimiamo nelle piazze fisiche e in quelle virtuali è «di farsi guidare nel voto dai comportamenti tenuti nei nostri confronti, dalla vicinanza alle nostre idee e dalla coerenza sin qui dimostrata dalle liste e da chi in esse si è candidato/a. Non possiamo dunque sostenere né il centrodestra né il centrosinistra che, PD in testa, si colloca normalmente agli antipodi rispetto alle nostre posizioni.
In una scala di priorità, pur senza escludere le altre tematiche che ci hanno caratterizzato come lista, proponiamo alle elettrici ed agli elettori di valutare con attenzione, al momento del voto, le candidate e i candidati che si propongono di perseguire politiche radicali sui temi ambientali. L’azione politica non può essere credibile se non si svolge sempre in armonia con quanto richiesto dalla dichiarazione di emergenza climatica che abbiamo approvato in Consiglio Comunale il 16 luglio 2019. Come già scrivevamo a gennaio 2020, alla vigilia delle regionali: La linearità dei comportamenti assunti in passato, il riconoscimento degli errori compiuti e anche la plausibilità che vengano assunte decisioni congruenti con tali principi in futuro, rappresentano l’indispensabile bussola che suggeriamo di portare domenica in cabina elettorale».
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Elezioni politiche del 25 settembre, la guida: i candidati, come e quando si vota. Tutte le info utili. Domenica 25 settembre i cittadini italiani saranno chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento Italiano (Camera dei deputati e Senato della Repubblica). Gli aventi diritto al voto nel Comune di Ravenna sono 120.156