Il mese scorso Ravenna in Comune ha rivolto ad Hera due richieste a nome della cittadinanza ravennate. Una riguardava l’assicurazione da responsabilità per i bidoncini che l’utente del servizio lascia sul marciapiede o la strada pubblica di fronte a casa/negozio. L’altra concerneva lo smaltimento delle cosiddette bioplastiche rigide.
Alla prima Hera ha dato riscontro a mezzo stampa:
«In merito ai rilievi mossi da Ravenna in Comune sui bidoncini per la raccolta differenziata, in particolare se erano coperti da assicurazione, arriva la replica di Hera.
“Nessuna responsabilità per l’utente che usa con diligenza e seguendo le modalità prescritte le attrezzature fornite da Hera. Attrezzature che sono progettate e realizzate in modo da essere conformi alla normativa di settore e alle specifiche richieste al Gestore in sede di gara” scrive la multiutility.
“In merito ai quesiti circa la responsabilità civile degli utenti nell’utilizzo dei contenitori individuali per la raccolta domiciliare, i cosiddetti bidoncini, Hera desidera ribadire che essi rientrano nel ciclo dell’attività di raccolta, che è coperta da apposita polizza assicurativa.
Pertanto, fintanto che essi siano utilizzati in modo conforme al loro scopo, alle prescritte modalità e con prudenza e diligenza, gli eventuali danni causati a terzi da tali attrezzature, o alle attrezzature stesse, non possono essere imputati agli utenti“.
Rispettare gli orari e i tempi di esposizione indicati e seguire le istruzioni circa la collocazione dei bidoncini, peraltro, non solo mette gli utenti al riparo da eventuali —sebbene mai accaduti, nell’intero territorio servito da Hera con il medesimo sistema — addebiti di responsabilità, ma soprattutto è di enorme aiuto per il rispetto del decoro urbano».
Resta peraltro un margine di ambiguità rispetto ai tempi giacché la condizione tassativa di “rispettare gli orari e i tempi di esposizione indicati” (perché sia operativa la copertura assicurativa) deve far i conti con le istruzioni diffuse dalla stessa Hera che impongono di “esporre entro le ore 4 della giornata di raccolta” e di “non lasciare mai il bidone sul suolo pubblico una volta svuotato”.
La seconda richiesta, ispirata da una indagine nazionale svolta da Greenpeace, era rivolta ad ottenere informazioni da parte del gestore circa lo smaltimento delle bioplastiche rigide dichiarate compostabili. Risulta infatti problematico su scala nazionale il compostaggio di posate, bicchieri e piatti monouso che, per legge, sono rifiuti sottoposti alla “raccolta dell’organico”. La nostra richiesta era diretta a conoscere la situazione per Ravenna. In particolare come Ravenna in Comune abbiamo domandato ad Hera «dove vengano smaltite le bioplastiche rigide conferite nel nostro Comune e di ricevere conferma che siano effettivamente trasformate in compost e, quindi, garanzia che non vadano ad incrementare la quota di indifferenziato».
Aggiungevamo: «Il Piano regionale rifiuti 2022-2027 presentato dalla Giunta Regionale fissa all’80% il target da raggiungere nella raccolta differenziata entro il 2025. Ravenna a livello provinciale è in fondo alla classifica regionale con il 61,1% e a livello comunale non va oltre il 62,1%. Non possiamo permetterci di giocare a fare greenwashing con stoviglie spacciate per compostabili se poi finiscono nell’indifferenziato».
Sollecitiamo Hera a dare riscontro alla nostra richiesta sul compostaggio delle bioplastiche rigide ed il Sindaco di farsi a sua volta promotore dell’accertamento di tale situazione. Del resto, l’azione imposta dal Piano Regionale per il suo rispetto è onere che ricade sulla Giunta e non sul gestore.
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Hera sul porta a porta: i bidoncini sono regolari e assicurati. Replica alle perplessità di Ravenna in Comune. Rispettare orari e metodologia