Questa sera alle 21 la pagina facebook dei verdi dell’Emilia Romagna ospiterà un dibattito dal titolo: “Ravenna capitale del fossile? Un destino segnato o esistono alternative rinnovabili?”. Lo segnaliamo per molti motivi.
Il primo è che è organizzato dai Verdi che hanno fatto parte a pieno titolo del progetto con il quale, sotto l’egida di Ravenna in Comune, una sinistra coerente ambientalista e antagonista del liberismo di PD e soci partecipò alle elezioni comunali del 2016. Gli stessi Verdi locali, così come Ravenna in Comune, si sono coerentemente mantenuti alternativi alla coalizione che ha sostenuto de Pascale alle ultime elezioni comunali e, come RiC, non vi hanno partecipato.
I partecipanti al dibattito, poi, oltre a Paolo Galletti, storica anima del movimento verde locale (coordina Gian Luca Baldrati), vedono presenti altre figure e associazioni con cui abbiamo mantenuto stretti rapporti in questi anni. Ad esempio il prof. Vincenzo Balzani, di fama internazionale, e Legambiente (oggi presente con Davide Ferraresi). La presenza di Pippo Tadolini (del Coordinamento ravennate Per il Clima-Fuori dal Fossile ma già consigliere Territoriale per Ravenna in Comune) e di Massimo Manzoli (già consigliere comunale di Ravenna in Comune) completano e arricchiscono il livello della partecipazione, ciò costituendo il secondo motivo che ci spinge a segnalare l’incontro.
Terzo è ovviamente il tema su cui molto abbiamo scritto e agito in questi anni e in questi ultimi tempi, sia sul territorio che nelle istituzioni. Quello delle energie rappresenta uno dei più importanti terreni di scontro con il centrosinistra di de Pascale (ma anche col centrodestra che ne condivide pienamente la posizione) ed è stata una delle cause di rottura con altre forze politiche che hanno preferito invece dar credito al “greenwashing del Sindaco”.
Abbiamo ricordato da poco come non sia seguito alcunché da parte di de Pascale e della sua maggioranza alla dichiarazione di emergenza climatica presentata dallo stesso de Pascale il 16 luglio 2019 in Consiglio Comunale. Già prefigurando questo esito fu Massimo Manzoli (unitamente ai consiglieri del Gruppo Misto) a dichiarare alla stampa contestualmente all’approvazione dell’iniziativa del Sindaco quanto indispensabile fosse l’adozione di un’autentica rivoluzione nei comportamenti della politica ravennate. Rivoluzione che, ad oggi, continua a mancare:
«Noi chiediamo che l’impegno di oggi non sia volto solo a tranquillizzare le nostre coscienze, ma deve essere lo stimolo per un nuovo modo di fare politica. Questo documento deve spingerci, ad esempio, a piantare più alberi, per creare nuovi polmoni verdi soprattutto nella pianura padana, uno dei territori più inquinati al mondo, proprio perché disboscato quasi completamente. Questo documento deve farci riflettere su ogni metro quadrato che andiamo ad impermeabilizzare con nuove costruzioni, perché non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo spingere sul recupero dell’esistente, come del resto già previsto dalla legislatura vigente. Basta eccezioni! Questo documento deve incentivare le nostre scelte energetiche, portandoci verso l’elettrico rinnovabile, per abbandonare definitivamente il fossile. Questi sono quindi gli impegni che dovremo prendere quotidianamente, Soprattutto nelle piccole/grandi scelte che effettueremo in consiglio comunale, dove dovremo essere coerenti rispetto ciò che riporta questa mozione. Ricordiamoci che, malgrado i nostri tentativi di distruzione, la natura si salva e si ripara sempre. Chi invece rischia di estinguersi per le proprie azioni è l’uomo».
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Ravenna capitale del fossile o delle rinnovabili?