Venerdì è morto un altro lavoratore. Si chiamava Dumitro: si è recato sul posto di lavoro, si stava occupando della manutenzione sulla diramazione autostradale nei pressi dell’area di servizio Sant’Eufemia, ma non è rientrato. L’Osservatorio ASAPS sugli incidenti nei cantieri stradali nel 2021 ha registrato 124 sinistri (vengono conteggiati solo quelli con vittime o feriti) nei quali 38 persone sono morte e 162 sono rimaste ferite. L’Emilia Romagna lo scorso anno è stata la seconda regione nella classifica italiana, dopo la Liguria. Secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna i dati aggiornati a ieri riferiti a tutti gli ambiti di lavoro indicano che dall’inizio dell’anno sono morti 405 lavoratori in Italia nel 2022, 200 di questi sui luoghi di lavoro e i rimanenti in itinere e sulle strade.
Esattamente un mese fa il Prefetto prometteva di rivitalizzare l’Osservatorio sulla sicurezza e la legalità del lavoro promosso da Ravenna in Comune. Una decisione senza voti contrari del Consiglio Comunale lo pretese dal Sindaco nel 2019. Era dalla nostra entrata in Consiglio che lottavamo per ottenerlo e, alla fine, il Sindaco ha preteso che venisse relegato in prefettura. Dove, sino ad oggi, si è riunito solamente una volta all’anno. Tutte le volte con tanto di comunicato che si conclude con la promessa di farlo funzionare. Il nuovo Prefetto ha dichiarato che «l’Osservatorio consentirà di mettere a fattor comune i dati relativi agli infortuni, consentendo di indirizzare le azioni di vigilanza e controllo verso i settori che presentano le problematicità più accentuale».
Abbiamo promesso alla cittadinanza che Ravenna in Comune, anche fuori dal Consiglio Comunale, continuerà la sua azione per ottenere piena attuazione della decisione consigliare. Lo dobbiamo soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori. Chi siede oggi in Consiglio, che stia nella maggioranza con il Sindaco, come la presunta sinistra di Coraggiosa, o si collochi all’opposizione, non sta facendo nulla perché la decisione democraticamente assunta nello scorsa consigliatura sia rispettata. Il Sindaco, da parte sua, è sollecito solo a tagliar nastri anche se il padrone di turno risulta sottoposto ad indagine perché sospettato di aver commesso reati contro i lavoratori. Dopo le morti degli ultimi lavoratori, invece, nessun giornale ha riportato notizia nemmeno di due righe di condanna da parte di de Pascale, Sindaco e Presidente della nostra Provincia. In occasione delle commemorazioni per l’anniversario dei 13 morti della Mecnavi, il Sindaco ha espresso la necessità di «un’attenzione diffusa alla sicurezza sul lavoro». Peccato che alle parole continuino a non seguire i fatti.
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