Oggi non commentiamo nessuna nuova notizia. O meglio, si tratta di un nuovo “incidente” sul lavoro. Potremmo perciò riproporre quanto già scritto l’altro ieri perché ai quattro operai trasportati al Santa Maria delle Croci mercoledì, dobbiamo aggiungere un altro operaio elitrasportato al Bufalini. Come noto i quattro operai intossicati a Marina di Ravenna sono stati investiti da una nube tossica dovuta alla miscelazione di due sostanze che non avrebbero mai dovuto essere associate tra loro. L’esalazione è stata respirata da chi si trovava nelle vicinanze, due dipendenti della società, il trasportatore e un quarto operatore esterno.
Ieri mattina, invece, in un cantiere in via Pirano, nella zona della Darsena, un operaio è caduto da diversi metri di altezza riportando gravi traumi alla schiena e al cranio. Talmente gravi da aver comportato il trasporto d’urgenza in elimedica con codice di massima gravità.
Lo scorso anno in Italia sono morte 1.404 persone a causa del lavoro che stavano facendo e sono stati 502.458 gli infortuni segnalati all’Inail fino a novembre 2021. L’agricoltura ha registrato il 30,22% di tutti i deceduti sui luoghi di lavoro (il 75% sono stati schiacciati dai trattori). L’edilizia assorbe il 15% dei morti complessivi, la maggioranza provocata da cadute dall’alto. Dunque non è certo una rarità quanto accaduto ieri mattina. Per questo intitolavamo un nostro articolo del 28 giugno 2020: “Piovono lavoratori sulla coscienza della città”.
A due settimane dall’inizio dell’anno, del resto, siamo già a 23 deceduti per cause di lavoro secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale indipendente che monitora le morti di questo tipo. Lo scorso anno la Romagna ha contabilizzato più di un morto al mese: 13 vittime di cui 5 solo a Ravenna che a livello romagnolo è “arrivata prima”.
Come dicevamo in quell’articolo di due anni fa: «Non è nemmeno più il caso di parlare di emergenza. Non c’è nessuna emergenza. È la spietata normalità». Allora speravamo che l’Osservatorio ravennate (che doveva ancora nascere) avrebbe portato un di più di conoscenze indispensabile a chi deve mandare i controlli. Senza controlli, del resto, sperare che le cose si rimedino da sole è illusorio.
Giovedì abbiamo scritto: «Ravenna in Comune torna dunque a chiedere al Sindaco di rendere effettivo e incisivo il lavoro dell’Osservatorio spostandolo in Comune. Non vorremmo aspettare un altro “incidente” per tornare a parlarne». Un nuovo “incidente” è intervenuto a soli due giorni dal precedente: come Ravenna in Comune aspettiamo urgente riscontro dal Sindaco!
#RavennainComune #Ravenna #lavoro #infortuni
____________________________________________
Infortunio sul lavoro in via Pirano: operaio trasportato in gravi condizioni al Bufalini
Fonte: Ravenna Web Tv del 14 gennaio 2022
_________________________________________________
«L’osservatorio sulla sicurezza sia spostato a Palazzo Merlato». La richiesta ribadita da “Ravenna in Comune” dopo l’ultimo incidente sul lavoro a Marina
Ravenna in Comune torna a chiedere al sindaco di rendere effettivo e incisivo il lavoro dell’Osservatorio sulla sicurezza sul lavoro spostandolo in Comune, dopo l’ultimo incidente che ha visto coinvolti quattro operai a Marina di Ravenna nella mattinata di mercoledì. L’intervento dei Vigili del fuoco e del personale del 118, con due ambulanze e auto medica – come riportato ieri – aveva interessato uno degli impianti produttivi di via del Marchesato, a Marina di Ravenna, dove oltre alla cantieristica navale e all’off-shore sono dislocati anche insediamenti per la bonifica delle acque ed il trattamento rifiuti.
«Andò peggio un anno fa – scrive Ravenna in Comune in una nota – quando il primo infortunio dell’anno coincise anche con la prima morte su lavoro di un ravennate: Christian Vernocchi, di soli 26 anni, seguito da altri quattro lavoratori nei mesi successivi. Due vittime in una stessa giornata, il 15 luglio 2021. Qualche giorno fa abbiamo ricordato che a Ravenna abbiamo stabilito lo scorso anno il poco invidiabile primato di territorio con maggior morti su lavoro di tutta la Romagna. Siamo anche tornati a chiedere l’apertura a livello comunale dell’Osservatorio sulla legalità e sicurezza del lavoro che abbiamo conquistato lo scorso mandato consigliare per vederlo poi trasferito in Prefettura. Dove, se opera, quando opera, di sicuro lo fa senza dare nell’occhio: non se ne sa più nulla dallo scorso luglio, quando fu convocato poco tempo dopo il duplice “incidente”. Si è trattata della prima e dell’unica volta in cui se ne è saputo qualcosa lo scorso anno. Eppure il Sindaco è stato chiaro: «Non credo che spostare l’osservatorio dalla Prefettura, che è l’ente preposto alla sicurezza, al Comune possa essere davvero incisivo». Ma Ravenna in Comune non molla la presa sul tema e chiede al sindaco «di rendere effettivo e incisivo il lavoro dell’Osservatorio spostandolo in Comune. Non vorremmo aspettare – conclude la nota – un altro “incidente” per tornare a parlarne».
Fonte: Corriere Romagna del 14 gennaio 2022