Ci sono conferme che non costituiscono buone notizie. Non lo è, ad esempio, la conferma di Ravenna al 51esimo posto della classifica delle “città green” stilata come ogni anno da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Si è detto che la classifica è annuale. Dunque eravamo 51esimi anche lo scorso anno. Siamo i peggiori in Romagna: Rimini è 11esima, Forlì 17esima e anche la più vicina in classifica, Cesena, sta comunque cinque posizioni sopra (46esima). I dati sono relativi al 2020 e la classifica prende in considerazione aria, acqua, mobilità, energia, ambiente e rifiuti.
Qualche punto di forza, in realtà, ci viene attribuito. Il primo è quello delle piste ciclabili. I residenti, però, sanno che da tempo questo dato viene costruito sulla base della lunghezza dei tracciati senza tener conto delle loro condizioni. Chi a Ravenna ci vive ben conosce la differenza tra i tracciati riservati alle sole biciclette, che da noi sono inesistenti, e il proliferare di piste ciclo-pedonali in cui spicca la mancata separazione tra gli spazi dedicati ai pedoni e quelli alle biciclette, l’onnipresenza di cartelli “degrado per radici” e le costanti interruzioni che danno precedenza alle auto. L’altro punto di forza è quello dei ‘buoni esempi di sostenibilità’. In questo caso però viene dato per avvenuto “il recupero dell’ex Caserma Alighieri”…
Veniamo ai punti sostanziali alla base della rovinosa performance.
Ravenna risulta tra le peggiori quattro città italiane per uso efficiente del suolo. Il “consumo zero del suolo” da noi lo si trova solo nella propaganda del Sindaco. Il valore dell’uso efficiente del suolo tiene conto del rapporto consumo del suolo/residenti e livello di urbanizzazione/residenti. E in una scala da 0-10 (che è il punteggio massimo), Ravenna fa segnare un indice di 1,5.
Altro dato negativo per Ravenna arriva dai rifiuti prodotti: la nostra città si colloca al 102° posto su 105. E non aiuta la raccolta differenziata per la quale siamo fermi al 60esimo posto.
Per la mobilità è in discesa l’uso di mezzi pubblici ed in aumento il dato “vittime della strada”: siamo 81esimi con un tasso di 6,6 morti e feriti ogni 1.000 abitanti.
Pessima anche la qualità dell’aria, sia per i Pm10 (69° posto con una concentrazione media pari a 27,500 ug/mc) che per l’ozono (51° posto con una media di 25 giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 ug/mc) e per il biossido di azoto (56ª con una concentrazione media di 23 ug/mc – media dei valori medi annui).
È appena iniziata una nuova stagione politica. Le novità, in realtà, non sono così evidenti: stesso sindaco, stesso vicesindaco, stessa maggioranza. Al di là delle parole impiegate in campagna elettorale, che rischiano sempre di perdere significato a urne chiuse, vorremmo tanto vedere segnali di un cambio di passo. Ad esempio quel cambio di passo annunciato da de Pascale al tempo della dichiarazione di emergenza climatica poi rimasto lettera morta.
[nella foto: i Fridays for Future contro il bla bla bla dei politici. E Ravenna in Comune con loro]
#RavennainComune #Ravenna #ambiente
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Ecosistema Urbano 2021 di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore: Ravenna è solo al 51° posto