Abbiamo potuto riscontrare durante l’ultima campagna elettorale quanto abbia fatto presa il tema dei foresi abbandonati più o meno su tutte le liste che si sono presentate. Ora che le elezioni si sono tenute, però, sarebbe tempo che alle chiacchiere facessero seguito i fatti. Negli ultimi cinque anni, purtroppo non è stato così. Come Ravenna in Comune non abbiamo mai fatto mancare l’attenzione sui problemi, innegabili, dei paesi che circondano il capoluogo. Ma noi non siamo nella maggioranza.
Ci aspettiamo dunque che, come raccontato in campagna elettorale, sia data dalla maggioranza al forese la priorità di attenzione che merita. Per capirci: parliamo di servizi, centri culturali, strade, ciclabili, scuole, ecc. Sarebbe invece opportuno si smettesse di nominare il forese solo per citare l’ennesima impermeabilizzazione del territorio collegata al PUA di turno: non sono le case a mancare ma, ad esempio, i negozi di prossimità!
Riportiamo di seguito un articolo di Marco Beneventi per il Resto del Carlino del mese scorso che si concentra su alcuni problemi che interessano San Michele.
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Un San Michele, ciclabili assenti e vie deturpate
La frazione è priva di una strada che da via Faentina conduca alla zona di Fornace Zarattini. L’asfalto presenta ’degrado da radici’ e sbalzi
San Michele, l’ultima zona della periferia di Ravenna verso ovest prima del comune di Russi, da diversi anni sembra essere stata cancellata da qualsiasi intervento di sviluppo infrastrutturale. Qui le opere sono infatti ferme da tempo, se si esclude la nuova scuola d’infanzia Zaccagnini, ormai in fase avanzata di costruzione (una scelta obbligata visto lo stato in cui si trova l’attuale edificio scolastico nella via Faentina). Una condizione di abbandono che ha portato a un lento spopolamento del quartiere e, di conseguenza, a una riduzione dei servizi che costringe i residenti a doversi spostare per ogni minima necessità quotidiana. Per questo motivo, visti gli scarsi collegamenti tramite autobus e la mancanza di una fermata ferroviaria, è diventata ancora più indispensabile la realizzazione del collegamento per unire la pista ciclabile di San Michele con la confinante zona di Fornace Zarattini. Si tratta di un tragitto di circa tre chilometri che si aggancia al percorso ciclabile già realizzato lungo la via Faentina. Tale collegamento consentirebbe di raggiungere il centro città in sicurezza, evitando la stretta e trafficata arteria stradale, percorsa da numerosi mezzi pesanti. Un’altra strada stretta, pericolosa e senza pista ciclabile è via Braccesca, in cui è presente un ampio contesto residenziale. La strada conduce a due grandi industrie alimentari e prosegue fino a Piangipane. Meno trafficato – ma comunque stretto e percorso tra l’altro da molti mezzi agricoli – è il collegamento tramite via Viazza che arriva al cimitero del borgo: un chilometro di percorso tortuoso che dal sottopassaggio pedonale e ciclabile di via Carracci prosegue poi fino alla chiusa di San Marco. Anche a San Michele, come in diverse zone della città, lo stato di abbandono si nota anche nei marciapiedi e strade, con ’degrado da radici’ e sbalzi pericolosi. La situazione più grave è in via Tiepolo, immancabilmente corredata dall’apposito cartello giallo di pericolo.
Marco Beneventi