Il sindacato confederale ha proclamato l’intera giornata di oggi uno sciopero all’Italcementi. L’Italcementi è una società del ramo cemento (omen nomen) che la storica proprietà della famiglia lombarda dei Pesenti ha venduto cinque anni fa ad un grande gruppo tedesco, L’HeidelbergCement. Lo stabilimento di Ravenna è uno dei centri di macinazione del gruppo in Italia e si trova nel polo industriale di Ravenna, tra il Canale Candiano e via Baiona.
Queste le motivazioni dello sciopero:
«Le motivazioni di tale scelta derivano dalle mancate risposte dell’azienda rispetto alle richieste dei lavoratori. Sono stati disattesi impegni che Italcementi aveva preso in un incontro del 2020 e, successivamente, aveva ribadito in un incontro tra Direzione e Rsu nel mese di ottobre del 2020. Da allora l’azienda non ha effettuato l’assunzione che era stata promessa nel reparto produttivo, mettendo sotto stress l’organizzazione del lavoro e i lavoratori impegnati nella produzione. Per effetto della mancata assunzione, il personale impegnato negli impianti lavora senza le dovute condizioni di massima sicurezza.
I sindacati di categoria, unitamente alla Rsu, sottolineano inoltre l’insufficiente manutenzione ordinaria dello stabilimento, con condizioni degli impianti e delle aree che lasciano a desiderare. Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, con il mandato dell’assemblea dei lavoratori, chiedono che l’azienda proceda con l’assunzione promessa e che vengano eseguiti gli interventi di manutenzione necessari a operare in tranquillità e in sicurezza».
Come Ravenna in Comune siamo solidali, come sempre, con i lavoratori in sciopero. In particolare, rileviamo come il richiamo all’assenza di sicurezza per mancate assunzioni e manutenzioni sia spesso posto alla base di rivendicazioni e scioperi nell’area portuale ravennate. Persiste la mancanza dei dati che dovrebbero essere forniti dall’Osservatorio per la legalità e la sicurezza del lavoro implementato, purtroppo in maniera inefficace, a seguito dell’iniziativa da noi assunta nella consigliatura appena terminata. Tuttavia già le notizie della stampa confermano l’elevato rischio del verificarsi di infortuni in area portuale. Rammentiamo ad esempio le due morti nella sola giornata del 15 luglio.
È fondamentale che le istituzioni vigilino prima per non ridursi alle commemorazioni dopo. Anche per questo chiediamo a tutte le forze che si richiamano ai valori di sinistra di unirsi nella solidarietà ai lavoratori in sciopero.
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“Poco personale, lavoratori sotto stress e poca sicurezza”: sciopero in azienda