Si conclude la campagna elettorale e domenica si potrà votare per il consiglio comunale e la carica di sindaca/o. Come noto Ravenna in Comune non sarà sulla scheda elettorale. Come deciso dall’ultima assemblea estiva del nostro movimento, le verifiche sulla fattibilità di una presentazione sono proseguite fino all’ultimo momento utile, ma non sono state riscontrate le condizioni minime per una ricandidatura.
Siamo profondamente dispiaciuti di non poter quindi rinnovare la nostra presenza in consiglio comunale. La decisione non è stata assunta a seguito di presunti impedimenti giuridici alla presentazione del simbolo, millantati sulla stampa, ma destituiti di ogni fondamento. Ravenna in Comune è nata dall’iniziativa di cittadine e cittadini con il sostegno di partiti della sinistra. Il sostegno dei partiti è risultato fondamentale al momento delle elezioni del 2016 in quanto non sono state presentate altre liste di sinistra. I raggruppamenti che esprimevano allora le candidature, lo ricordiamo, erano 5: oltre a noi, CambieRà, La Pigna, il resto del centrodestra e, naturalmente, il centrosinistra che ottenne la maggioranza dei voti. Nessun accordo partitico avanti notaio aveva sancito la nostra nascita e niente e nessuno avrebbe quindi impedito legalmente la nostra presenza sulla scheda domenica prossima. Certamente non i partiti che, dal 2015, sono spariti, trasformati, cambiati anche nel nome che li identificava…
Nella nostra carta dei valori non figura l’unità della sinistra, ma un progetto di amministrazione fondato sull’estensione dei servizi pubblici, opposto a quello favorevole al liberismo di centrodestra e centrosinistra. Tuttavia è innegabile come il risultato a suo tempo ottenuto (abbiamo avuto più voti di ognuna delle liste che si presentarono con il PD), sia stato reso possibile anche dalle desistenze dei partiti di sinistra. Questo non si è verificato in queste elezioni. Ci sono stati pesanti interventi da parte dell’attuale sindaco affinché si modificasse il quadro alla sua sinistra. Un partito (Sinistra Italiana) ha cercato ripetutamente di stravolgere i valori fondativi di Ravenna in Comune e, non riuscendoci, solo all’ultimo momento è confluito in una delle tante liste alleate del PD. Altri due partiti (Rifondazione Comunista e PCI), a fronte del voltafaccia di Sinistra Italiana, a loro volta hanno stabilito già un anno fa che si sarebbero presentati in ogni caso come lista autonoma. Un altro (i Verdi) si è messo in attesa. Nonostante gli appelli della cittadinanza che si sono susseguiti affinché ci presentassimo, dunque, abbiamo ritenuto più importante preservare la continuità dell’azione politica nella società rispetto ad aggiungere il simbolo di Ravenna in Comune in una scheda che ne conta già 30 (11 le candidature a sindaco)!
Rimandiamo ad un prossimo intervento un bilancio del nostro lavoro in consiglio comunale e nei consigli territoriali. Così come un’analisi più approfondita delle cause che hanno concorso a produrre la nostra estromissione dalla rappresentanza istituzionale. Ed ancora anticiperemo come intendiamo continuare quell’azione politica a livello locale che in questi anni abbiamo svolto in parallelo a quella istituzionale.
Come fatto in occasione delle elezioni regionali, dove pure non eravamo presenti, ci permettiamo di rivolgere lo stesso invito di allora a chi si riconosce nei valori che abbiamo espresso in questo mandato nel consiglio comunale e nei consigli territoriali: di farsi guidare nel voto dai comportamenti tenuti nei nostri confronti, dalla vicinanza alle nostre idee e dalla coerenza sin qui dimostrata dalle liste e da chi in esse si è candidato/a. Non possiamo dunque sostenere né il centrodestra né il centrosinistra che, PD in testa, si colloca normalmente agli antipodi rispetto alle nostre posizioni.
In una scala di priorità, pur senza escludere le altre tematiche che ci hanno caratterizzato come lista, proponiamo alle elettrici ed agli elettori di valutare con attenzione, al momento del voto, le candidate e i candidati che si propongono di perseguire politiche radicali sui temi ambientali. L’azione politica non può essere credibile se non si svolge sempre in armonia con quanto richiesto dalla dichiarazione di emergenza climatica che abbiamo approvato in Consiglio Comunale il 16 luglio 2019. Come già scrivevamo a gennaio 2020, alla vigilia delle regionali: «La linearità dei comportamenti assunti in passato, il riconoscimento degli errori compiuti e anche la plausibilità che vengano assunte decisioni congruenti con tali principi in futuro, rappresentano l’indispensabile bussola che suggeriamo di portare domenica in cabina elettorale».
[3 giugno 2016: tre immagini della festa di conclusione della nostra campagna elettorale. A sx, l’improvvisa chiusura dei varchi d’accesso alla festa da parte della polizia per “proteggere” il comizio di de Pascale e Renzi; al centro, la riapertura degli accessi; a dx, foto ricordo a fine festa]
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