Così ci sono state pure le lacrime del presidente dell’autorità di sistema. Rossi come Fornero. All’inaugurazione del nuovo porto, o Hub portuale come preferite. Di solito quando si festeggia il varo di una nave, la nave c’è. Così come quando si taglia il nastro per inaugurare un ospedale: non si fa senza l’ospedale. Questa volta invece il nuovo porto non c’è e, ammesso che inizino presto, ci vorrà un bel pezzo prima che si riesca, non già a finirli, ma almeno a trarre qualche beneficio dai lavori. Si dovrebbe chiamare posa della prima pietra ma non è stata posata nemmeno quella. E allora cosa si è inaugurato?
Lo ha chiarito Umberto Esposito del Consorzio Stabile Grandi Lavori a RavennaWebTv: «Da oggi iniziano le attività propedeutiche che consentiranno al Gruppo di iniziare i lavori in maniera spedita e senza indugi nel momento in cui interverrà la consegna dei lavori il giorno dopo l’approvazione del progetto esecutivo». Prendendo alla lettera le sue parole non c’è ancora un progetto esecutivo approvato a più di dieci mesi dalla firma del contratto. Conseguentemente, sempre stando alle dichiarazioni, i lavori non sono stati ancora consegnati. Quello che si è potuto fare, con la presenza di un sacerdote, è stato dire che si trattava di una giornata storica. Anche se quel che si è realizzato è né più né meno una recinzione con su scritto “vietato l’ingresso”.
E allora perché fare tutta questa scena? Per lo stesso motivo per cui si annunciò, in pompa magna con altrettanta celebrazione, la pubblicazione del bando della gara poi vinta dal Consorzio Stabile Grandi Lavori. All’epoca l’ospite d’onore era Bonaccini e si cercava di fargli un po’ di pubblicità in vista delle elezioni che si sarebbero tenute di lì a poco. Ed ora? Questa volta l’ospite d’onore è stato de Pascale e si è cercato di fargli un po’ di pubblicità in vista delle elezioni che si terranno di qui a poco.
In mezzo sono passati quasi due anni: dal novembre 2019 al settembre 2021. Altri due anni senza approfondimento di fondali che si insabbiano sempre più. Né è partita la bonifica del cimitero delle navi. E nemmeno ha ancora lasciato il porto quel che resta della Berkan B. Né sono cominciati i lavori di salvaguardia della Fabbrica Vecchia e del Marchesato. Languono i lavori nella Pialassa Piombone. E anche per le crociere siamo solo agli annunci. Eccetera eccetera. Non ci sembra ci sia molto da celebrare, sinceramente.
Ringraziamo perciò il Collettivo Autonomo Ravennate e Italia Nostra per aver organizzato un presidio ieri mattina per ricordare a tutte e tutti la vera situazione del porto di Ravenna.
Di seguito riportiamo il comunicato integrale del Collettivo (nelle immagini, alcuni scatti dal presidio).
#RavennainComune #Ravenna #amministrative2021 #porto #autoritàportuale
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TUTTI ALLA “FESTA” AL CIMITERO DELLE NAVI
venerdì 24 Settembre dalle 10,30 alle 12,30
via Classicana, 30 zona porto sud Ravenna
(presso la rotonda: zona stabilimento Colacem)
Mentre si sta assistendo al susseguirsi di ridicoli tentativi per la rimozione di ciò che resta del relitto affondato della Berkan B si inaugura l’apertura dei cantiere del nuovo HUB portuale il cui tempismo propagandistico combacia con le vicinissime elezioni. Anche noi vogliamo partecipare alla “festa” ricordando di: tentativi letali e tardivi, poiché era stata preventivata la rimozione entro settembre dell’intero relitto con la relativa bonifica del tratto di mare interessato dal disastro dello spargimento di liquami oleosi e carburanti. In ottobre si terra’ al tribunale di Ravenna la terza udienza preliminare del procedimento che vede coinvolti i vertici dell’autorità portuale chiamati a rispondere di questo scempio. A quasi 4 anni dal collasso e due e mezzo dall’affondamento. Con 9milioni di euro, costi stimati ad oggi, di soldi pubblici, inquinando e dissestando l’equilibrio precario dell’avifauna territoriale. TEST, vengono definiti dai vertici dall’autorità portuale… Noi invece l’identifichiamo come “principianti allo sbaraglio” inetti e goliardici. Senza tener conto del triste “cimitero delle navi” abbandonate, alcune lasciate a marcire da decenni, lungo le banchine del porto di Ravenna. L’inutile escavo del porto Canale Candiano, inutile poiché la struttura morfologica del canale non consentirebbe l’accesso né manovre, a navi dell’odierno tonnellaggio, altresì tutti i fanghi da alloggiare nella famosissima “hub” portuale prevista fin dal 2007: centinaia di ettari di territorio agricolo che verranno utilizzati come discarica dei liquami di dragaggio per poi essere trattati in un altro impianto di trattamento di fanghi tossici e rifiuti industriali (che affiancherà quello di HERA). Cementi per centri commerciali, cementi su ettari di terreni agricoli per costruire poli logistici. Non che manchi cemento nei nostri territori, non che manchino fabbriche inquinanti come quelle del polo chimico (responsabili anche della tossicità dei suddetti fanghi), non che manchino inceneritori e discariche. Ciò che manca è l’attenzione per la nostra salute, la volontà di intervenire e cambiare il paradigma, non più profitto sulla salute ma prevenzione e bonifica dei territori. 800 milioni di euro (per iniziare). Per distruggere ulteriormente, per il solito profitto privato, speculazione e corruzione, quella che accompagna da sempre le “grandi opere” con i loro infiniti cantieri. Non ancora finita c’è l’impatto devastante per le concessioni alle Società Multinazionali per la cessione di intere banchine per l’attracco di mastodontiche navi del “terminal crociere”, In altre parole altri soldi pubblici da spendere per profitto esclusivamente privato! Gli stoccaggi del gas GNL a 500 metri dagli stabilimenti balneari? Situazione assurda ed estremamente pericolosa! Poi c’è Il progetto per la Piallassa Piomboni, quello di restauro del più antico edificio di Marina di Ravenna in attesa da decenni. Tutto questo, insieme allo sciopero del personale dei lavoratori dell’autorità portuale, sintomo di estremo disagio per le vessazioni ricevute e mancanza di compatibilità con il clima dittatoriale che si respira quotidianamente all’interno, ci porta ad essere solidali e combattivi.
Dai disastri ambientali, alle bugie della transizione ecologica, passando dalla resilienza dei vampiri delle banche ORGANIZZAZIONE MILITANTE !
COLLETTIVO AUTONOMO RAVENNATE
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Ravenna, taglio del nastro per l’Hub portuale atteso da 20 anni. Rossi (AP) si commuove. De Pascale e Corsini: è una giornata storica
Fonte: RavennaNotizie del 24 settembre 2021
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Inaugurato il cantiere dell’Hub Portuale di Ravenna: inizia la nuova era del porto
Fonte: RavennaWebTv del 24 settembre 2021
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