Il primo aprile scorso (non è uno scherzo: son già passati cinque mesi!) facevamo il punto su alcune navi abbandonate in porto:
«Il 16 agosto dello scorso anno iniziavamo a seguire la vicenda di due navi e degli equipaggi a bordo, tutti bloccati a Ravenna: Gobustan e Sultan Bey. Per gli equipaggi l’incubo è finito solo in ottobre, quando sono stati tutti rimpatriati grazie all’opera, volontaria, del Comitato Welfare Genti di Mare. Le navi, invece, sono ancora nel porto di Ravenna».
Non è cambiato niente. Gobustan e Sultan Bey sono state abbandonate al loro destino, entrambe sotto sequestro. Così come non è cambiato niente per gli altri cinque relitti affondati e abbandonati a poca distanza dal Berkan B, pure affondato, questi tutti nella Pialassa del Piombone.
Ora, dopo più di dieci anni dal suo arrivo in porto, per quello che rimane del Berkan B sta finalmente iniziando la bonifica. C’è voluta una indagine penale, una sospensione dei vertici dell’Autorità Portuale e la fissazione per i primi di ottobre dell’udienza per la decisione sul rinvio a giudizio di questi ultimi. Oltre alla pressione di tante associazioni, prime fra tutte Italia Nostra e il Collettivo Autonomo Ravennate. E di Ravenna in Comune in Consiglio Comunale.
È normale aspettare tutto questo tempo per bonificare? Quanto si dovrà attendere ancora per gli altri cinque relitti? Giacciono sul posto da quindici anni nel caso di V-Nicolaev, Vomvgaz e Orenburg Gazprom. E da trenta anni nel caso delle altre due.
Come è possibile che vi sia il totale disinteresse del Sindaco e della Giunta per il degrado (questo sì autentico a differenza di quello millantato dal regolamento di polizia) che questo implica per il nostro territorio? Abbiamo scritto recentemente che se ci si dovesse basare sulle alzate di spalle di de Pascale si potrebbe credere che si parli di uno dei Mari di Marte.
Gobustan e Sultan Bey sono a Ravenna, non su Marte, “solo” da un anno…
#RavennainComune #Ravenna #porto #Gobustan #SultanBey #BerkanB #amministrative2021
_______________________________________
Berkan B: operai al lavoro per il recupero del relitto