Il 26 luglio scorso con l’avvio dell’ennesimo cantiere di una nuova lottizzazione, quella del Bricoman di Fornace Zarattini, scrivevamo:
«Consumo di suolo a Ravenna. Qualcuno dice che Ravenna in Comune sarebbe “ingiusta” nei confronti della giunta de Pascale. Per “costoro”, specie per quanto riguarda l’ambiente, si dovrebbero valorizzare presunti passi in avanti negli ultimi cinque anni compiuti da PD & soci. In genere stanno nell’attuale maggioranza o cercano di entrarvi.
Noi non siamo d’accordo. Nel nostro programma di cinque anni fa scrivevamo di come fosse «necessario fermare la speculazione edilizia in una città con migliaia di case sfitte e puntare sulla riqualificazione urbana». L’attuale Amministrazione per cinque anni ha fatto l’opposto. E in questa fine di mandato sta accelerando svincolando tutto il peggio possibile e raccontando che non potrebbe fare diversamente».
Appunto, e lo ribadiamo: ad un mese e mezzo dal termine di questa terrificante (per l’ambiente) consigliatura il Sindaco sta mandando avanti di tutto e di più in fatto di cementificazioni. Complice, in questo, il voler far il pieno di sostegno da parte di costruttori e lottizzatori. Ma complice anche una legge regionale chiaramente inadeguata per portare avanti ciò che dichiara, cioè zero consumo di suolo, in quanto in realtà pensata per massimizzare fino all’ultimo le possibilità edificatorie. Emerse chiaramente nei due convegni che organizzammo sull’argomento: quello del 5 maggio 2017 (“Un suolo in pericolo?” assieme a CambieRà) e l’ultimo che è stato possibile realizzare, subito prima dello scoppio della pandemia, l’11 gennaio 2020 (“Regione, città e politiche urbanistiche”).
Questa volta tocca a Lido di Dante (“Lido di Dante: nuovo campeggio e abitazioni a sud della località, Alessandro Montanari per il Resto del Carlino del 19 agosto 2021). Sono previsti 10.000 metri quadrati di residenziale, ossia nuove case in un territorio, quello ravennate, che conta 27.000 abitazioni inutilizzate. E poi un campeggio. In tutto il primo stralcio si estende su 126.000 metri quadrati. Con il secondo stralcio (più piccolo) l’area complessiva raddoppierà la dimensione attuale di Lido di Dante.
Proprio il 19 agosto ci siamo dichiarati del tutto d’accordo con Luca Mercalli, uno tra i massimi esperti di cambiamento climatico in Italia: «se la cementificazione causa un aumento della temperatura climatica oppure un’alluvione, il prezzo che pagano i figli dei lavoratori, o anche gli stessi lavoratori, è superiore a quello economico. A Ravenna, ad esempio, siete una delle città che rischia di più».
Ma di tutto questo cosa importa al Sindaco e ai partiti che lo sostengono? Verdi a parole, cementificatori nella pratica, tutta la congerie di partiti e listarelle coalizzata con de Pascale non ha nulla da obiettare. Ravenna in Comune continuerà a ricordarlo: non basta dichiarare l’emergenza climatica se poi si continuano a distruggere le aree agricole.
[L’immagine dell’area interessata dal PUA Lido di Dante è presa dall’articolo del Corriere Romagna]
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Lido di Dante: nuovo campeggio e abitazioni a sud della località
Fonte: Corriere Romagna del 19 agosto 2021