«Tema non politicamente classificabile di destra o sinistra e molto importante quando si parla di città più vivibile riguarda il riconoscimento di un diritto costituzionalmente garantito qual è l’accessibilità alla città a tutti, anche a chi è disabile. […] Ravenna in Comune si impegna nell’arco della legislatura, così come approvato da una delibera comunale di qualche anno fa, poi colpevolmente abbandonata, ad approvare un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)».
Così sta scritto dal 2016 nel programma di Ravenna in Comune. Martedì, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di questa consigliatura, il PEBA è stato finalmente approvato. Ravenna lo aspettava da tanti, troppi, anni. Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche venne previsto per la prima volta in Italia con la legge finanziaria n. 41/1986 e successivamente richiamato e disposto dalla Legge quadro n. 104/1992 con ampliamento di obbligo di redazione dei tratti urbani. È lo strumento degli enti locali per monitorare, progettare e pianificare gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’obiettivo che si vuole raggiungere con il PEBA è quello della fruibilità, in condizioni di comfort e sicurezza, dei percorsi urbani, degli edifici e degli spazi pubblici per tutte le cittadine e i cittadini.
Poiché siamo una forza di minoranza e di opposizione, evidentemente, senza il concorso delle altre forze politiche questo risultato non avrebbe potuto essere agguantato. Nessun gruppo politico si è opposto alla delibera di approvazione e tutti i consiglieri hanno votato a favore della immediata eseguibilità. Come ha ammesso durante la seduta l’assessore proponente, Roberto Fagnani: «Non basta approvarlo ma c’è tanto da fare». Ha rincarato la dose il consigliere Marco Turchetti del PD parlando per la maggioranza: «Sicuramente non siamo un esempio». Si tratta di limiti ascrivibili ovviamente alla maggioranza, anzi, alle maggioranze a guida PD, che hanno amministrato il Comune in questa e nelle precedenti consigliature. Avrebbero avuto la possibilità di arrivare prima a quello che, inevitabilmente, è soltanto un primo passo. Per fare un esempio tra i tanti, il Comune ad oggi ha un servizio di trasporto pubblico che non garantisce a tutti i cittadini di poterne usufruire, né tanto meno un servizio di taxi attrezzato per le persone in sedia a rotelle.
Il risultato alla fine conseguito, però, va riconosciuto, va attribuito a tutte le forze politiche. Pur con tutto il ritardo e all’ultimo momento utile, anche questo obiettivo che ci eravamo proposti è stato dunque raggiunto.
[nell’immagine: un percorso accessibile anche a persone a ridotta o impedita capacità motoria nell’area archeologica di Classe]
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“Disabile rimasta a piedi perché l’autobus non era attrezzato”: la denuncia
Fonte: RavennaToday del 4 agosto 2021
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Ravenna, approvati il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e il Piano della circolazione urbana