Ravenna, “grazie” all’Amministrazione Comunale, non può proprio dirsi un ambiente ideale per l’interazione uomo-animale. Si può sicuramente dire che l’antispecismo, da noi, non sta proprio di casa. E l’assessorato per i diritti degli animali? Alcune vicende vanno ricordate a questo proposito. Giusto a titolo di esempio.
Pensiamo ai daini della pineta di Classe che non valgono una recinzione di protezione. Qualcuno ha mai sentito l’assessore Gianandrea “Giangi” Baroncini spendere due parole o due euro per realizzarle? O anche solo per mettere in chiaro le competenze con le altre amministrazioni (Provincia e Regione in primis)? Quelle stesse competenze dietro cui si nascondono un decennio di mancati interventi.
Quanto ai pavoni di Punta Marina, invece di valorizzarne la presenza, garantendo al contempo la convivenza con l’abitato, l’assessore qualcosa ha detto invece: «Sono una specie estranea ed è giusto prendere in considerazione la convivenza in una zona antropizzata, oltre al loro benessere. Per questo abbiamo avvisato le guardie forestali, che stanno valutando cosa sia meglio fare, se sia possibile ricollocarli in fattorie didattiche o altrove».
Dunque, la stessa soluzione pensata per i daini: sbarazzarsene a tutti i costi.
E i castorini del Parco Teodorico? «In un contesto di questo genere non è ammissibile. Pertanto, i pochi esemplari presenti al Parco Teodorico vanno contenuti con i metodi previsti dal Piano di controllo regionale, per prevenire un aumento indiscriminato della popolazione locale, dovuto sia alla proliferazione degli esemplari presenti, che all’immigrazione costante di esemplari dalle aree esterne all’ambito cittadino». Sterilizzazione? No, eliminazione fisica. Uccisione, insomma.
Giusto come “ciliegina sulla torta” va poi ricordata quella vera e propria strage di avifauna della Valle della Canna nel 2019. Non memorabile il contributo dell’assessorato competente: «Io invidio le persone che hanno così tante certezze sulle soluzioni da adottare per ambienti naturali per loro natura incerti e in equilibrio sempre precario, come quelli di cui stiamo parlando». Chi è veramente competente ha denunciato l’accaduto come la più grave strage di uccelli causata dal botulino in Italia.
In un contesto del genere sembra quasi un miracolo che tutti e sei i pulli di fratino di Lido di Dante (non solo cinque come inizialmente si credeva) siano sopravvissuti. Il merito va tutto ai divieti imposti dai Carabinieri per la Biodiversità (ex Forestale) e all’azione dei volontari che hanno accudito e presidiato giorno per giorno le nidiate. Da oggi, ad involo avvenuto, sarà di nuovo possibile la fruizione da parte dei bagnanti. Grazie agli stessi volontari che dalle 5.45 di questa mattina hanno pulito la spiaggia precedentemente chiusa per consentire la nidificazione.
A loro, e solo a loro, un grandissimo ringraziamento da Ravenna in Comune per il prezioso aiuto fornito anche quest’anno per preservare questa specie protetta.
Lasciamo ad elettrici ed elettori la valutazione sulla credibilità del programma della lista dell’assessore (Ravenna Coraggiosa di cui peraltro è capolista) intitolato: “Biodiversità, cultura animalista, benessere animale, nuova cultura alimentare sostenibile” Recita: «Crediamo sia opportuno che cresca nella nostra comunità una moderna e scientifica sensibilità animalista, di generale rispetto verso le altre specie viventi».
Se le parole si misurano dalle azioni, per parte nostra una opinione ce la siamo fatta…
[Nella foto: i fratini di Lido di Dante]
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Finita la nidificazione: a Lido di Dante involati 5 nuovi fratini