A metà degli anni Ottanta, presso la sala al piano terra della biblioteca Oriani si trovava una delle emeroteche più accoglienti e fornite di tutta la Regione. Centinaia di riviste, italiane e straniere, dalla letteratura alla scienza passando per la politica, liberamente consultabili su lunghi tavoli e con gli arretrati a disposizione. La parte sotto le finestre che danno su via Corrado Ricci era dedicata alla consultazione dei quotidiani non solo italiani ma anche nelle principali lingue europee. Qui si trovavano le caratteristiche poltroncine basse e rosse, arrivate poi nella sede di via da Polenta, recentemente dismessa.
L’emeroteca era un luogo così vivo da essere affollato non solo da cittadini con la voglia di conoscere meglio questo mondo ma anche da studenti che ne facevano un luogo di incontro e appuntamento. Nel 1992 l’emeroteca passò in via da Polenta, con meno lustro ma con un
patrimonio pur sempre considerevole. Dalla primavera 2020, con il lockdown dovuto al Covid-19, l’emeroteca non ha più riaperto. Oggi, quel che è chiamata emeroteca si trova presso la biblioteca Classense, che neppure ha aggiornato le informazioni e rimanda alla sede ormai chiusa vicino la tomba di Dante. Alcuni quotidiani in un espositore di fortuna, in mezzo alla sala dei DVD, con un tavolo da due posti a disposizione. A fianco, in una stretta saletta di passaggio, riviste di musica e, infine, in un corridoio successivo, altre riviste senza però la possibilità di sedersi.
Passata la fregola per Ravenna 2019 capitale della cultura continuano gli investimenti di immagine come il museo Classis, l’inaugurazione del museo Dante e di installazioni dantesche a scapito delle attività culturali più accessibili e che qualificano il vivere quotidiano. Ed ecco il risultato: un’emeroteca ridotta a sgabuzzino e il cinema all’aperto soppresso fino ad agosto.
[nell’immagine: l’ingresso alla Biblioteca Oriani]
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