Il centro storico di Ravenna è la prova più evidente della cattiva gestione della città da parte delle amministrazioni a targa PD che si sono susseguite alla guida della città.
La decadenza che man mano ha avvolto il quartiere più rappresentativo della città è facilmente riscontrabile parlando con operatori, commercianti o residenti.
Come Ravenna in Comune abbiamo espresso ripetutamente molti dubbi e altrettante considerazioni che, purtroppo, sono cadute nel vuoto.
Ora è arrivato il momento di illustrare alla città un idea diversa, un pensiero che permetterebbe di riscoprire nuove funzionalità per i vicoli e le strade attorno a Piazza del Popolo.
Due sono i grandi spazi che riteniamo debbano trovare nuova vita: la zona stazione-darsena e Piazza Kennedy.
Sulla stazione abbiamo assistito alla presentazione di un progetto, da parte del Comune, che lascia inalterate le criticità e le difficoltà che provoca una linea ferroviaria che taglia in due la città.
All’inizio dell’esperienza di Ravenna in Comune presentammo un progetto rivoluzionario che poteva dare un nuovo corso alla città.
Il progetto rimane ancora valido in quanto l’Amministrazione, in questi 5 anni, non ha mai affrontato il problema in maniera serie e decisa.
Riportiamo i maggiori vantaggi che a suo tempo descrivemmo con tavole dettagliate:
- la possibilità di avere una stazione di testa che garantisca maggior sicurezza e funzionalità
- evitare che la linea ferroviaria attraversi la città, tagliandola di fatto in due
- permettere un collegamento più diretto tra darsena e centro cittadino con la costruzione di un polmone verde indispensabile per qualsiasi agglomerato urbano.
Oltre che sulla stazione c’è l’urgente necessità di intervenire sulla “riqualificazione peggio riuscita della storia ravennate”: Piazza Kennedy.
La si può riassumere come una enorme colata di cemento davanti alla ex casa del mutilato. Solo “grazie” al Covid si è riusciti a darle una qualche funzione almeno per dar respiro alle strangolate attività di ristorazione poste nella vicinanza dell’ex-parcheggio.
Ma se pensiamo ai mesi e agli anni precedenti all’emergenza, la città non ha certo tratto grosso giovamento dallo spazio “riqualificato” con una “bella” lastricatura” integrale. Né è lecito attendersene per il futuro post-Covid.
La nostra proposta mira ad aiutare lo sviluppo dell’Università con una ristrutturazione dell’intera area. Piazza Kennedy, che ormai ci tocca tenerci così, potrebbe avere le caratteristiche per diventare il fulcro del polo universitario ravennate.
A ciò concorrerebbe un diverso utilizzo e la riqualificazione di 3 edifici importanti della città: Palazzo Rasponi “dalle Teste”, il “palazzo della Telecom” in via Rasponi e l’ex anagrafe.
Partendo con ordine, iniziamo dall’antico palazzo Rasponi, ristrutturato dalla Fondazione del Monte e ampiamente sotto utilizzato, che ha le caratteristiche ideali per divenire l’edificio principale di tutto il polo ravennate universitario.
Sarebbe possibile avere una sede di unica dove poter inserire aule, segreteria il tutto in un’ambientazione di prestigio e di livello per una città d’arte come Ravenna.
Proseguendo lungo via Gioacchino Rasponi troviamo assolutamente inimmaginabile che un edificio come il palazzo ex Telecom continui a permanere nell’attuale stato di incuria.
Nel 2014 l’allora vicesindaco aveva parlato di difficile alienazione con Telecom senza però proseguire e intervenire in maniera decisa e perentoria.
Sarebbe, a nostro avviso, la posizione perfetta per avere il campus universitario con alloggi e residenza per gli studenti che frequentano la nostra Università.
Infine la sede dell’ex anagrafe ossia Casa Ghigi in via Gardini, oggi in stato di completo abbandono. Potrebbe diventare un centro con biblioteca universitaria, postazioni tecnologiche per ricerche o smart working o sale per meeting.
In tre mosse Ravenna diventerebbe accogliente per chi vuol venire a studiare presso le nostre Università e darebbe una nuova possibilità di sviluppo per le attività limitrofe.
Stazione più polo universitario/p.zza Kennedy… il centro storico a Ravenna ha bisogno di nuova linfa e non nell’immobilismo di una Giunta palesemente incapace di guardarsi attorno!
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