Il 27 aprile scorso è stato approvato in Consiglio Comunale il cosiddetto progetto di riqualificazione di una vasta area a Ravenna. Si tratta di 10.000 mq., dove si trovava la vecchia sede della municipalizzata per la distribuzione dell’acqua e del gas (AMGA), chiusa da almeno 15 anni. È un’area legata agli albori della nostra storia industriale: il primo gazometro fu realizzato proprio qui nel 1863. Ed è anche un’area “delicata” dal punto di vista storico tout court, collocata com’è tra la Rocca Brancaleone e Porta Serrata, a cavallo della cinta muraria.
Ce ne eravamo già occupati al momento del voto per spiegare perché Ravenna in Comune è stata l’unica lista (assieme al gruppo misto) a votare contro la delibera voluta dall’Assessora all’Urbanistica. Scrivevamo:
«Ci si poteva impegnare a trovare qualcosa di meglio. Niente di nuovo, invece: case e supermercati. In un territorio comunale in cui abbonda il residenziale inoccupato e continuano ad aumentare le superfici destinate a gdo. Non basta certo il fatto che non venga abbattuto (e ci mancherebbe altro) il fabbricato ex forni con la ciminiera e che si lasci un po’ di spazio al verde, per farne “un intervento sostenibile” per utilizzare le parole dell’Assessora Del Conte».
Non siamo proprio d’accordo con l’attuale maggioranza che, presentando l’intervento, ha avuto il coraggio di dichiarare:
«Il progetto segna una svolta rispetto al passato. L’operazione, in linea con gli obiettivi di valorizzazione del centro e dei suoi punti nevralgici, potrà rivitalizzare anche il tessuto economico circostante».
Una svolta? Una valorizzazione del centro? E, soprattutto, una rivitalizzazione degli esistenti esercizi commerciali? Non si vede come. Il progetto prevede di costruire 1.400 metri quadri di residenziale e 1.800 metri quadri destinati ad un nuovo supermercato. E una ulteriore impermeabilizzazione del terreno con destinazione a “piazza pubblica”. Unico elemento non negativo: non sarà abbattuto lo storico edificio forni (520 mq.) nell’auspicio si realizzi la destinazione per “usi aggregativi”.
Ora, riporta il Corriere Romagna di ieri, anche la Provincia ha dato il suo assenso. Manca solo quello della Giunta, che ovviamente condivide con la Provincia la stessa guida, de Pascale, e pertanto non è in dubbio la sua approvazione. Come promemoria ci sembra opportuno ricordare che c’è chi ha coerentemente fatto per cinque anni ciò che aveva promesso cinque anni prima. Come Ravenna in Comune abbiamo presentato alla città un progetto virtuoso di amministrazione nel 2016 ed a quello ci siamo attenuti sino ad oggi. Altri che oggi si riempiono la bocca di verde, stop al consumo del territorio, riqualificazione, riconversione, ecc., avevano detto le stesse cose cinque anni fa, ma poi se ne sono dimenticati per tutto il mandato. Hanno votando sempre favore di tutte le nuove lottizzazioni proposte dal PD. Ex Amga compresa. Non basta cambiar nome per cancellare quel che si è fatto e non fatto sin qui.
A buon intenditor…
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Ravenna, via libera della Provincia al progetto Ex Amga