riceviamo il Comunicato Stampa del Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”
che volentieri pubblichiamo .
che volentieri pubblichiamo .
Siamo fra coloro che non hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro e per il Clima con la Regione Emilia Romagna, trovandolo insoddisfacente rispetto alle reali necessità di avviare la svolta ecologica. E facciamo parte del gruppo di realtà ambientaliste che hanno presentato un documentatissimo “contropatto”, che esamina uno per uno tutti gli aspetti della questione ed elabora proposte specifiche.
Ma quando c’è una buona notizia, non abbiamo difficoltà a prenderne atto.
Pertanto, non possiamo che gioire alla notizia che a livello nazionale siano stati reperiti settanta milioni di euro per avviare il progetto di parco eolico-fotovoltaico al largo della costa ravennate. Pensiamo si tratti di un passo avanti da non sottovalutare, che può dare il via veramente al programma di produzione di energia da rinnovabili.
Ma è troppo presto per cantare vittoria, perché tale scelta per il momento non si accompagna ad alcun programma di inizio della fuoriuscita dalla dipendenza dalle energie fossili. Che a Ravenna dovrebbe significare innanzi tutto una tabella di marcia per la cessazione delle attività estrattive.
Secondo noi, e soprattutto secondo autorevolissimi studiosi e scienziati, la transizione energetica, componente fondamentale della più complessiva trasformazione ecologica, deve voler dire stabilire tempi e modi di dismissione del vecchio modello estrattivista, e nel frattempo decidere tempi, modi e stanziamenti della sua sostituzione con il nuovo modello eco-compatibile.
La convivenza dei due percorsi è solo un “male inevitabile”, che va reso più breve e meno impattante possibile.
Per cui, per richiamare gli argomenti più scottanti che riguardano il nostro territorio, e nei quali la svolta ancora non si vede, riteniamo che si debba stabilire la moratoria sul progetto dell’impianto di sequestro e stoccaggio dell’ anidride carbonica, nonché rivedere il progetto di costruzione del gasdotto Sestino Minerbio, che dovrebbe attraversare i nostri territori. Progetti entrambi insensati, se alla transizione verso le rinnovabili ci si crede sul serio.
Per quanto ci riguarda la mobilitazione continua.per il Coordinamento ravennate della Campagna “Per il Clima- Fuori dal Fossile”
Giuseppe TadoliniRavenna, 18 giugno 2021