Si deve al vice Sindaco e alla polemica sulle multe ai camperisti il pubblico riconoscimento dei meriti di Ravenna in Comune. Come ricordato da Fusignani: «il nostro Regolamento di Polizia Urbana è stato deliberato dal Consiglio comunale col solo voto contrario del gruppo consiliare di Ravenna in Comune. Inoltre, a differenza di altri testi presentati da alcune forze di opposizione che ora gridano allo scandalo, non cita in alcun modo i camper. Infatti il nostro regolamento, all’art. 15 (per il quale ricordo nessun gruppo consiliare ha presentato emendamenti), non fa parola del camper, limitandosi a vietare “al di fuori degli spazi appositamente individuati”, i “veicoli” (tutti indistintamente) che siano “adibiti a dimora occasionale”».
Sono così ben precisati i ruoli tra chi ha fatto opposizione all’adozione del Regolamento (solo Ravenna in Comune) e chi, invece, l’ha sostenuto (tutto il restante Consiglio Comunale). Come dichiarato dal nostro Consigliere, il capogruppo Massimo Manzoli all’indomani dell’approvazione: «Abbiamo cercato fin dalla prima commissione di spostare l’equilibrio del regolamento proprio partendo dai principi base, come scrivemmo nella motivazione all’emendamento all’art.1: “L’indiscriminata penalizzazione e sanzione di innumerevoli condotte caratterizzate da nessuna o minima offensività nel regolamento, per noi, si pone in contrasto con il principio solidaristico garantito dall’art.2 della Costituzione” […] Nella relazione conclusiva il vicesindaco Fusignani ha orgogliosamente ribadito come la repressione sia uno dei tre pilastri fondanti del regolamento di polizia locale. Lo “ringraziamo” per aver espresso in poche e chiare parole il motivo per cui noi siamo contrari a un regolamento di polizia locale nato su questa base repressiva».
E che fosse proprio la repressione il collante del voto quasi unanime (a parte noi) che l’ha approvato, lo si è visto in questi giorni proprio attraverso i commenti di alcuni consiglieri rispetto alle sanzioni spiccate nei confronti dei camperisti irregolari. La lagnanza più diffusa è che non si sia discriminato tra i conducenti. Tradotto: se le sanzioni rispetto alla condotta irrispettosa del regolamento si fossero applicate soltanto ai “nomadi” nessuno avrebbe trovato da ridire. Accorgersi che, invece, per una volta la repressione ha colpito senza violare l’articolo 3 della Costituzione, ha sollevato mille polemiche.
Grazie a Fusignani, dunque, per averlo ribadito all’inizio della campagna elettorale. Cerchi di tenerlo a mente chi giustifica l’alleanza con PD e PRI motivandola con la discontinuità dimostrata dall’attuale amministrazione rispetto a quella precedente. Per come la vediamo noi, se la precedente amministrazione emanava specifiche ordinanze contro la povertà, quella attuale ha addirittura approvato una regolamentazione generale per condannarla. Questa volta ad andarci di mezzo sono stati turisti invece che poveri. Il frutto della repressione può essere amaro quando non ti aspetti di essere tu a doverlo mangiare.
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Camper, cosa dice il Regolamento di Polizia urbana