Nella realtà sconfortante di un conflitto che si prolunga da settantatré anni come quello israelo-palestinese, ogni gesto di opposizione alla guerra va salutato con convinzione e appoggiato in ogni modo. E’ per questo che esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori del Porto di Ravenna, i quali – come apprendiamo da un comunicato stampa delle Organizzazioni Sindacali – si rifiuteranno di collaborare alle operazioni di imbarco di container contenenti materiali bellici diretti in Israele, dichiarando se necessario lo sciopero.
La situazione nel conflitto mediorientale si trascina a fasi alterne con periodiche riesplosioni di guerra vera e propria, alternate a lunghi periodi di violazione dei diritti umani e di espansione delle colonie israeliane, che ormai hanno eliminato ogni continuità territoriale nei territori palestinesi, e con essa la possibilità di giungere alla soluzione della costituzione di una Stato di Palestina, hanno istituito una situazione di vero e proprio apartheid, ed hanno indotto buona parte della popolazione palestinese ad una radicalizzazione in senso islamista e jihadista, contribuendo così ad incancrenire ulteriormente i termini del conflitto.
Auspichiamo, pur senza illusioni, che la tregua scattata nelle ultime ore, non sia un semplice silenzio delle armi destinato a rompersi a breve, ma l’inizio di una nuova fase in cui l’iniziativa internazionale riesca finalmente a creare le condizioni per una pace stabile e duratura.
Nel frattempo, crediamo che sia della massima importanza rafforzare la mobilitazione popolare che un po’ in tutto il mondo si va sviluppando, pur nell’ignavia e nella sostanziale complicità di gran parte del mondo politico.
Per questo, come Ravenna in Comune, aderiamo all’iniziativa dei lavori portuali e alle altre manifestazioni di protesta e di pressione per una giusta pace in Palestina che si terranno nei prossimi giorni e nei mesi a venire.
Massimo Manzoli
capogruppo Ravenna in Comune
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I lavoratori del porto di Ravenna rifiutano di imbarcare materiale bellico che possa alimentare il conflitto tra Israele e Hamas
Fonte: RavennaNotizie del 21 maggio 2021
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Gruppo Sapir: rigettiamo la pratica della guerra, ma abbiamo obblighi con lo Stato e gli operatori per la nostra attività