Leggiamo sui giornali di ieri (Il Resto del Carlino del 5 maggio: “Supermercati, duello fra le grandi catene” di Lorenzo Tazzari) che per l’Assessora Del Conte (urbanistica, edilizia privata, rigenerazione urbana) una buona idea per gli spazi in disuso sarebbe realizzarci sopra dei supermercati. Così dichiara ai giornali: «In questo modo verranno recuperate molte aree oggi in stato di abbandono». E entrando più in dettaglio: «l’intervento del privato è teso a recuperare aree della città oggi in stato di abbandono e quindi di degrado. Pensiamo a cosa diventerà l’ex Amga: da luogo di sterpaglie a spazio di archeologia industriale. È chiaro che il privato che investe deve cercare un equilibrio economico che spesso si raggiunge con uno spazio destinato a supermercato di prodotti alimentari. Perché non concederlo quando la concorrenza riguarda grandi gruppi e non negozi? Il rischio è quello di non trovare soluzioni idonee per riqualificare immobili oggi molto degradati».
I supermercati che sono stati aperti recentemente, e quelli che sono programmati per un prossimo futuro, sono legati a piani urbanistici degli anni 2000. E nonostante le previsioni di allora disegnassero una Ravenna con 200mila abitanti e non meno di 160mila com’è oggi, la concorrenza tra catene alimentari è tale per cui le aperture non si fermeranno qui. È un’autentica esplosione di richieste che approfitta dei varchi lasciati appositamente aperti nella legge regionale n. 24 del dicembre 2017 che, solo a parole, dichiara di puntare ad un consumo zero di territorio. Ravenna in Comune ha fatto molte iniziative prima dell’entrata in vigore della legge per denunciarne i limiti e gli scopi. E anche dopo. L’ultimo convegno che riuscimmo a realizzare in presenza prima dello scoppio della pandemia (l’11 gennaio 2020: “Regione, Città e politiche urbanistiche”) toccava proprio questi temi e le conseguenze successive all’emanazione della legge. Conseguenze oggi sotto gli occhi di tutti. A parte quelli già approvati in successione da questa Giunta, il futuro sarà ancora peggio. I progetti in via di analisi riguardano il Villaggio San Giuseppe (vicino all’area sportiva nascerebbe un complesso residenziale con la costruzione di una piscina), in via dell’Industria alle Bassette, Madonna dell’Albero (residenziale e piccola area commerciale), Porto Fuori, Lido Adriano, Lido di Classe, Punta Marina, Casal Borsetti, Fosso Ghiaia (residenziale e commerciale).
No, non ci convincono le rassicurazioni dell’Assessora («Si tratta di una competizione tra grandi catene che non intacca le piccole attività di vicinato, men che meno i negozi del centro storico»). Non accettiamo che «il recupero del patrimonio esistente», come lo chiama la Del Conte, si riduca alla moltiplicazione di strutture dedicate alla gdo (grande distribuzione organizzata). Ravenna in Comune ribadisce la propria contrarietà alla moltiplicazione di supermercati (ma anche di residenziale) in un territorio, quale quello del nostro Comune che è stato letteralmente invaso e colonizzato dalle grandi catene della distribuzione (ed è disseminato di case invendute).
[foto del “parco Teodorico”: ennesimo supermercato nell’ennesimo parco commerciale]
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Supermercati, duello fra le grandi catene
Fonte: Il Resto del Carlino del 5 maggio 2021