Oggi non è la festa del lavoro. Non è un concetto astratto che festeggiamo e nemmeno qualcosa in cui può riconoscersi chiunque. Sono le lavoratrici ed i lavoratori che fanno festa oggi. I datori di lavoro, i padroni insomma, che cercano di appropriarsi di tutti gli altri 364 giorni, e che più volte hanno detto che il Paese non può permettersi di perdere uno due o tre giorni di produttività (25/4, 1/5 e 2/6), non fanno festa.
È un giorno in cui chi lavora si riposa ricordando che, se può farlo, dipende da un secolo e passa di lotte contro i padroni. Oggi si fa festa ricordando che, per continuare a festeggiare, bisogna continuare a lottare.
Buon primo maggio da Ravenna in Comune