L’unica buona notizia dell’intendimento regionale sui daini della pineta di Classe è che è stato confermato lo stop definitivo all’originario piano di abbattimenti. Lo ha affermato l’assessore regionale: «Voglio chiarire che nessuno vuole abbattere i daini ma, come indicato nel Piano regionale approvato lo scorso 1 febbraio, l’obiettivo è spostarli». Per il resto come Ravenna in Comune siamo d’accordo con gli ambientalisti sul fatto che prima di passare al provvedimento drastico dello spostamento si sarebbe dovuto implementare ciò che non è mai stato fatto come anche l’assessore regionale ammette: «Concordo senz’altro con la necessità di utilizzare sistemi di limitazione dell’incidentalità stradale, come i dissuasori ma anche attraverso altri presidi o cartellonistica specifica. Non solo il Piano regionale li prevede ma, anche in incontri specifici che si sono tenuti presso la Prefettura di Ravenna, gli enti gestori delle strade che sono interessate dai numerosi attraversamenti dei daini sono stati sollecitati ad intervenire». Interventi che, però, non sono stati nemmeno iniziati.
Giusto dunque quanto affermano Animal Liberation, Clama Ravenna, Cruelty Free, Lega del Cane e Italia Nostra sezione di Ravenna: «Pensare di spostare i daini, giustificando l’iniziativa con gli incidenti che coinvolgono questi animali (da uno a tre all’anno, peraltro, in una strada ad altissima percorrenza) senza avere provveduto dapprima all’installazione di dissuasori efficaci e di recinzioni decenti ed averne verificato l’efficacia, non ha alcun senso né motivazione logica. Non abbiamo più parole per una politica che non ascolta i cittadini e le associazioni, che incoscientemente affida gli automobilisti alla buona sorte e che non pare neppure rendersi conto che quanto afferma in documenti ufficiali non corrisponde alla realtà dei fatti. Davanti a queste premesse, quali sono, dunque, i motivi per cui i daini vanno spostati?».
Dunque i daini dovranno abbandonare la pineta di Classe tra pochi mesi. Il piano di eradicazione, questo il termine utilizzato dalla Regione, partirà intorno ad agosto. E di fronte alle conseguenze dell’eradicazione dei daini, per i daini intendiamo, nessuno che pensi che di tutto ciò i daini non portano nessuna responsabilità. Perché se, come dice l’Assessore, la pineta di Classe andasse ritenuta «un contesto non adatto” alla loro presenza, è l’uomo che glieli ha messi. Non c’è stata alcuna grande migrazione di daini verso Classe. I daini (come successo altrove con i cinghiali) sono stati inseriti dall’uomo per poco nobili intenzioni: cacciarli. E se ora, almeno, è senza i fucili che li si caccia dal luogo dove vivono lo si deve unicamente ad anni di resistenza da parte delle associazioni che hanno tutelato gli animali mentre già era iniziato il loro abbattimento.
Grazie da parte della maggioranza della cittadinanza, giacché i cacciatori per fortuna sono sempre di meno. Continuiamo nella lotta perché le amministrazioni competenti mettano in sicurezza il perimetro della pineta: ne va del benessere degli animali ma anche di chi quelle strade percorre.
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I daini della pineta in Appennino e ai privati. Qui danneggiano ambiente ed ecosistema
Fonte: Il Resto del Carlino del 14 febbraio 2021
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Daini, le associazioni contro la Regione: “Insensato spostare animali senza usare dissuasori efficaci”