Alcuni recenti programmi dell’emittente radiofonica Radio3, soprattutto nelle rubriche “Prima Pagina”, “Tutta la Città ne parla” e “Fahrenheit” hanno preso in esame il tema della riqualificazione delle frazioni periferiche e delle campagne, con il contributo di studiosi eminenti come il noto ricercatore meteorologo Luca Mercalli e molti altri. E stampa internazionale prestigiosa, ad esempio il mensile “Le Monde Diplomatique” ha dedicato ampio spazio alla tendenza, presente a livello mondiale, da parte di fette della popolazione che cominciano a diventare importanti, di volersi trasferire nelle frazioni per sfuggire alle complicazioni e agli inconvenienti della vita di città. Tendenza che la tragedia del Covid ha accelerato, perché molti aspetti della vita di città sono stati resi più faticosi e doloroso. La risposta della politica, a tutti i livelli, a questo fenomeno, è scandalosamente insufficiente. Secondo noi andrebbe varato un vero e proprio piano nazionale e sovranazionale per razionalizzare e governare nel modo più corretto il fenomeno: migliore dotazione di servizi (a partire da sanità e scuola), grande riforma nei collegamenti (vera rete di trasporto pubblico integrato e non distruzione tramite asfalto di migliaia di ettari di terra !!!), disposizione di tutte quelle strutture innovative per rendere agevole telelavoro e telesocialità, ristrutturazione del vecchio patrimonio pubblico (e incentivazione per quello privato) in senso ecosostenibile, incentivi alle economie di prossimità e sostegno alla riqualificazione delle attività agricole, grande piano per il verde e la riforestazione, incoraggiamento alla creazione di vere comunità energetiche basate sulle energie rinnovabili.
I comuni potrebbero fare moltissimo. E un Comune come il nostro, che ha la fortuna di avere un territorio tutto pianeggiante, potrebbe giocare un ruolo di avanguardia in questo processo, innanzi tutto costruendo progetti mirati nelle varie frazioni, sia dal punto di vista della rigenerazione urbana, sia da quello della (ri)apertura di servizi, sia nel campo degli aspetti ricreativi e conviviali, eccetera, con il coinvolgimento degli organismi del decentramento e della partecipazione, e cominciando a investire in termini di idee, di cultura e di risorse. Nell’ultimo bilancio del Comune di Ravenna c’è un capitolino sulla riqualificazione dei foresi che definire marginale è un eufemismo. Buttiamo là: e se la riqualificazione dei foresi diventasse la sommessa più importante e diventasse il primo capitolo del bilancio prossimo?
Da L’Argine (Comunicazione informale non troppo periodica di Ravenna in Comune – zona 7)
[nella foto: l’ex scuola elementare Luigi Giorgi di Camerlona. Un esempio di bene pubblico del forese in attesa di riqualificazione]
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