In costante peggioramento i dati delle movimentazioni portuali. L’Autorità di Sistema Portuale ha ammesso un calo del 23,4% nel mese di novembre appena concluso rispetto ai risultati del porto nel novembre di un anno fa. Ottobre 2020 rispetto ad ottobre 2019 aveva visto un – 16,7% e a settembre Rossi aveva quasi festeggiato perché il confronto negativo si era fermato al – 3,2%. Guardando a tutti gli 11 mesi già compiutamente trascorsi, il porto registra un -16,7% complessivo: quasi 300 navi (toccate) in meno rispetto allo scorso anno e già 4 milioni e passa di tonnellate in meno sul 2019; – 10% per i container e – 11% per i trailer. Tutte le merceologie, comunque, hanno risentito dell’annata, con punte di – 25% sui coils (di cui Marcegaglia è il maggior player), del 20% in meno sui materiali da costruzione e del 55% in meno sui prodotti agricoli e animali. Si salvano i mangimi: crisi o non crisi gli animali da allevamento vanno pur sfamati… L’Autorità Portuale ha commentato il risultato dando tutta la responsabilità al Covid: “una contrazione sempre più marcata che consolida l’andamento negativo dovuto alla seconda ondata della pandemia”.
Come avevamo già detto, a dispetto degli ottimismi (mal riposti) del vice Sindaco, il Porto di Ravenna non è e non sarà in grado di invertire il trend anche il prossimo anno: è ancora in corso lo sviluppo progettuale del nuovo porto da parte dell’aggiudicatario della gara. I tempi? Se siamo “fortunati”, resteranno quelli più volte da noi segnalati: termine dei lavori al 2030! Senza manutenzioni, è chiaro, non si andrà da nessuna parte: il naviglio continuerà a preferire le rotte consolidate in anni di mancati lavori. Il porto di Trieste ha superato alcune problematiche storiche di natura politica, si avvale di un professionista di capacità riconosciuta e si prepara alla ripartenza dopo aver ridotto i danni: chi arrivava a Trieste non ha nessuna ragione per scalare a Ravenna, nonostante la breve distanza. Più frequentemente accade il contrario…
A questo si aggiunge la notizia della mancata riconferma del Presidente Rossi. I dubbi che come Ravenna in Comune avevamo sollevato (in Regione, invece, li ha sollevati Europa Verde) non erano così campati in aria, evidentemente. Il Senato ha infatti richiesto al Governo “un tempo maggiore per l’approfondimento della proposta di nomina” di Rossi per un nuovo mandato e il Governo ha dichiarato di essere favorevole ad un rinvio. Va notato il voto favorevole al rinvio anche da parte dei senatori del PD. Di seguito Porto Ravenna News che l’ha anticipata: “A chiedere un parere più approfondito è stato il senatore Gregorio De Falco, l’ufficiale della Capitaneria diventato celebre per aver intimato a Schettino di tornare a bordo nella tragica notte della Concordia. Prima militante nel M5S, poi passato al Gruppo Misto.
De Falco ritiene che la nomina di Rossi a Ravenna meriti un nuovo approfondimento e lo ha chiesto chiaramente nella seduta di ieri: «Il problema sono le eventuali ripercussioni sull’attività amministrativa dell’ente». De Falco teme in sostanza che la vicenda giudiziaria legata alla vicenda dell’affondamento del relitto della Berkan-B che ha visto Rossi possa paralizzare l’attività dell’Authority”.
Si tratta delle stesse problematiche che riportava il nostro capogruppo Massimo Manzoli pochi giorni fa, domandando: “vorremmo sapere se, per procedere all’eventuale conferma, sia prevista una qualche valutazione dell’operato del Presidente e dei vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale”. Questo anche, ma non solo, alla luce della vicenda Berkan B.
Ora anche il Parlamento ha deciso che vale la pena approfondire per il bene del porto di Ravenna.
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Rinviata la nomina di Daniele Rossi per approfondimenti. Il senatore De Falco chiede approfondimenti e il governo acconsente
Fonte: Porto Ravenna News del 29 dicembre 2020
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In novembre movimentazione in calo del 23,4%. Da inizio anno lo scalo ravennate sta perdendo il 16,7%
Fonte: Porto Ravenna News del 29 dicembre 2020