MISURE CONTRO LA POVERTÀ

La propaganda quotidiana che equipara le forme di reddito di sostegno a truffa, incentivo ad approfittarne e simili è, appunto, deliberata propaganda per eliminare misure che stanno sul gozzo al padronato locale, italiano ed europeo. Come avviene, del resto, in tutti i casi in cui la mano invisibile del mercato non riesce ad infilarsi nelle tasche degli sfruttati. La mancata appropriazione di risorse pubbliche da parte di capitalisti nostrani li fa automaticamente gridare che quello che non arraffano costituisce improduttivo sperpero.

Un bell’articolo di Alessandro Montanari per il Resto del Carlino ha avuto il merito, subito prima di Natale, di riuscire a dare un’idea di quanti singoli e famiglie vanno avanti grazie a queste misure. Sui margini di miglioramento nell’implementazione di tali misure, nessun dubbio, ma come Ravenna in Comune non ne abbiamo nemmeno sul fatto che sia indispensabile, anche a livello di Amministrazione Comunale, tenere monitorata la situazione delle fasce più deboli della popolazione. E intervenire prontamente per non farle precipitare nell’indigenza.

Va tenuto presente, infatti, che sono stati 1.694 i nuclei familiari che hanno usufruito di almeno una mensilità del reddito di emergenza introdotto dai decreti di maggio e agosto. A questi nuclei familiari si aggiungono coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza considerando che non sono sovrapponibili. A novembre i nuclei familiari che hanno percepito il reddito di cittadinanza erano 2.548, mentre la pensione di cittadinanza è andata a 548 famiglie.

Di seguito riproduciamo l’articolo nella sua interezza.

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Quasi 1.700 famiglie aggrappate al reddito di emergenza del governo. La misura messa in campo per attutire gli effetti del lockdown ha interessato un totale di 3.463 persone che hanno beneficiato di almeno una mensilità. Importo medio di 500 euro

Ci sono 3.463 persone che hanno beneficiato del reddito di emergenza (Rem), la misura messa in campo dal governo ed erogato dall’Inps per attutire l’impatto delle chiusure dovute al lockdown primaverile e alle nuove misure prese in autunno.

I numeri ravennati

Il Rem non è da confondere con il Reddito di cittadinanza introdotto dal governo nel 2019. Si tratta infatti del sostegno pensato appositamente con due diversi decreti legge dall’esecutivo giallorosso per far fronte all’interruzione delle attività imprenditoriali e lavorative. Il reddito di emergenza è stato finanziato con diversi decreti legge, il primo approvato a maggio (il decreto rilancio) e il secondo ad agosto. Secondo quanto emerge dagli ultimi rapporti Inps, sono 1.694 i nuclei familiari che hanno usufruito di almeno una mensilità del Rem: 918 nella prima fase e 776 nel rifinanziamento di agosto. Le persone coinvolte sono in totale 3.463. Ci sarà una terza tranche, i cui dati saranno resi disponibili presumibilmente il mese prossimo, che prevede la copertura delle mensilità di ottobre e novembre.

L’ammontare del reddito

I beneficiari del reddito di emergenza sono però i nuclei familiari, non i singoli cittadini (come già avviene con il RdC) e viene calcolato in base ad una serie di parametri tra cui l’Isee e la dotazione mobiliare. Una famiglia composta da un solo adulto può incassare fino a 400 euro mentre una famiglia composta da tre adulti (quindi con un anziano a carico) e due minorenni ha diritto fino ad un massimale da 800 euro. Come si nota, sono cifre che appaiono insufficienti per arrivare a fine mese. Il reddito di emergenza medio erogato ai ravennati è stato di 516 euro nella prima fase e di 506 euro nella seconda.

Il reddito di cittadinanza

A questi nuclei familiari si aggiungono coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza: le due misure sono infatti complementari ma non sovrapponibili. Se qualcuno ha diritto ad entrambe, e l’ammontare del reddito di cittadinanza è inferiore a quello di emergenza, viene erogata un’integrazione pari alla differenza direttamente all’erogazione del primo. A novembre i nuclei familiari che hanno percepito il reddito di cittadinanza sono state 2.548, mentre la pensione di cittadinanza (che spetta agli anziani) è erogata a 548 famiglie. Il totale delle persone coinvolte nelle due misure è pari a 6.312 unità.

Alessandro Montanari

Fonte: Il Resto del Carlino del 23 dicembre 2020

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