Si è tenuta ieri mattina a Bologna l’edizione 2020 dell’Ecoforum Emilia-Romagna che ha illustrato i migliori risultati conseguiti dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani nel corso del 2019. Ecoforum è organizzato da La nuova ecologia, Legambiente e Kioto Club. Riportiamo dal comunicato stampa:
«Tanti i comuni virtuosi che hanno raggiunto con un anno di anticipo i risultati fissati dalla legge regionale sull’Economia Circolare (cioè meno di 150 kg/abitante mandati a smaltimento ed il 73% di raccolta differenziata): si tratta di quasi 130 amministrazioni per circa 2 milioni di abitanti.
Tra le zone virtuose vanno citate l’intera provincia di Parma e Ferrara, seguite da Reggio Emilia. I singoli comuni che svettano nelle classifiche si trovano nella bassa modenese e nell’area del forlivese recentemente passata alle modalità di raccolta porta a porta. Proprio in questi comuni si registrano gli scostamenti positivi più alti registrati nel corso del 2019. Un percorso che ha ridotto di circa 100.000 t i rifiuti ulteriori da avviare agli inceneritori della regione.
Tuttavia la situazione mostra ampie differenze in regione, sia tra le province, che tra capoluoghi, che tra aziende gestrici.
Secondo Legambiente è evidente che alcuni territori non raggiungeranno gli obiettivi fissati dalla Regione nemmeno a fine 2020, per l’immobilismo nella gestione. Tra questi sicuramente la provincia di Ravenna, profondamente in ritardo in tutti i comuni e nel Capoluogo. Proprio per questo l’associazione ha voluto conferire simbolicamente il “Sacco Nero” a quest’area.
A livello di capoluoghi, forti ritardi anche a Bologna, Piacenza e Modena.
Si tratta di situazioni che ancora non stanno mettendo in atto politiche di vera innovazione nei sistemi di gestione – evidenzia Legambiente – e che pesano sul fabbisogno di impianti di incenerimento e discarica».
Per dare una dimensione del problema, va considerato che la Provincia che si è classificata al primo posto è Parma che porta a smaltimento 128 chili di rifiuti per abitante e che ha raggiunto il 78,5% di differenziata. Ravenna, ultima in classifica, porta a smaltimento 314 chili di rifiuti per abitante e non arriva al 60% di raccolta differenziata (59,3%). I dati solo elaborati in relazione all’anno 2019. L’obiettivo da raggiungere sarebbe quello di non superare i 150 chili di rifiuti da portare a smaltimento per abitante e di una percentuale di differenziata almeno pari al 73% (l’obbligo normativo è del 65%). A livello comunale le cose poi peggiorano: ogni abitante del Comune ha portato a smaltimento nel 2019 316,2 chili di rifiuti e la differenziata si è fermata al 57,7%. Ultimi, dunque, anche tra i comuni capoluogo.
Abbiamo detto tanti “no” in consiglio comunale alle delibere su questi temi in questi 4 anni proprio sottolineando che la strada che si stava seguendo non avrebbe portato a risultati soddisfacenti.
Il “premio” di oggi, purtroppo, dimostra che avevamo ragione.
A quando un cambio di rotta?
Massimo Manzoli
capogruppo Ravenna in Comune
[Nell’immagine: i cassonetti strapieni durante la “crisi dei rifiuti” scoppiata poco prima delle elezioni del 2016]
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Comuni ricicloni, la classifica di Legambiente: “sacco nero” per Ravenna