“La pandemia fa crollare le movimentazioni al porto. Tra imbarchi e sbarchi il calo è stato del 16 per cento, con 3.115.125 tonnellate in meno di merce transitate”. Così Andrea Tarozzi sul Corriere di Romagna di ieri. “Rosso sì, ma non profondo. Il porto può respirare. Rispetto al -23% dei traffici registrato in agosto, i dati dell’Autorità rivelano per settembre un -3,2%: 3 milioni di tonnellate perse per il Covid”. Così Lorenzo Tazzari su Il Resto del Carlino sempre di ieri.
I dati di partenza, ovviamente, sono gli stessi, cioè le statistiche che aggiornano al mese di settembre le movimentazioni nel 2020 del porto di Ravenna. Nel confronto con lo scorso anno (un anno conclusosi peraltro con andamento negativo rispetto al 2018, va ricordato), con i tre quarti del 2020 alle spalle, al 30 settembre si erano “perse” 246 navi (si contano le “toccate”) e 3.115.125 tonnellate di merce. I container? 20.157 Teus in meno. E poi mancano all’appello 11.171 tra trailer e rotabili (si contano i “pezzi”) e 10.498 passeggeri. La differenza di punti di vista tra i due articoli verte essenzialmente sul dato di settembre: rispetto ad agosto (-23,2%), infatti, lo scostamento, pur negativo, mese su mese, pesa di meno.
Di seguito uno stralcio dall’articolo del Corriere (lo riportiamo integralmente in calce a questo nostro commento): “Dal 2016 in qua, nel periodo intercorso fra gennaio e settembre, le movimentazioni erano sempre state superiori ai 19 milioni di tonnellate. Quest’anno hanno raggiunto in totale solo le 16.397.403 tonnellate. Un declino che ha visto la propria curva attenuarsi negli ultimi mesi rilevati: a settembre il calo rispetto alla medesima mensilità del 2019 era “solo” del 3,2 per cento. La sofferenza più forte investe quello che storicamente è il “core business” del bacino industriale e commerciale ravennate: le merci secche. La movimentazione è stata pari a 13.334.654 tonnellate, con un calo del 17,2 per cento. Calano anche i container (-12,4 per cento), le merci su rotabili (-10,8 per cento). Per quello che riguarda le categorie merceologiche, il segno meno più eclatante è quello relativo i prodotti metallurgici. Sono calati del 23,2 per cento. Altrettanto consistente (-23,9 per cento, ma su numeri assoluti abbastanza inferiori) i minerali greggi, i manufatti e i materiali da costruzione. In doppia cifra anche il calo dei prodotti petroliferi (-13,7) e dei prodotti chimici (-11,5), mentre in controtendenza risultano i concimi (+3,9). I prodotti agrolimentari riducono il loro “rosso” all’8,4 per cento, che però rappresenta da solo ben 328mila tonnellate in meno”.
Non che il Resto del Carlino veda tutto rosa. Riportiamo uno stralcio anche dell’articolo di Tazzari (pure questo integralmente in calce): “ll -23% di traffici portuali registrato in agosto faceva temere il peggio anche per il successivo mese di settembre. Le statistiche diffuse ieri dall’Adsp rilevano, invece, un danno molto più contenuto: -3,2%. Va anche considerato che settembre 2019 fu un mese particolarmente favorevole e ricco di traffici. Con questa performance il saldo gennaio-settembre è negativo per il 16%, circa 3 milioni di tonnellate in meno perse per l’emergenza Covid che si protrae tuttora. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 3.590.092 tonnellate di merce, ha registrato nel periodo gennaio-settembre 2020 un calo dell’8,4% (328mila tonnellate in meno) rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno. Mentre è positivo il trend dei semi oleosi (quasi raddoppiati in settembre), preoccupa l’ennesima performance negativa dei cereali sbarcati, categoria merceologica che sta registrando un forte calo (-62,2% in settembre e -59,2% nei nove mesi) e per la quale si prevede che il trend negativo prosegua almeno fino a fine anno. Le leggi di mercato favoriscono attualmente l’import via ferrovia e strada, meno in nave. I materiali da costruzione, con 2.838.940 tonnellate movimentate, hanno registrato nei primi 9 mesi del 2020 un calo del 23,9%, con 890mila tonnellate in meno rispetto allo scorso anno, dovuto principalmente al calo delle importazioni di materie prime (-25,9%) per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, pari a 2.477.636 tonnellate (circa 867 mila tonnellate in meno rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente)”.
Intanto ancora non è giunta notizia della stipula del contratto di affidamento dei lavori Hub 2030 al General Contractor aggiudicatario. E i soci del terminal container, Sapir e Contship, stanno ancora discutendo se vale la pena finanziare la costruzione del nuovo terminal. E, a livello planetario, è atteso un – 11% nel volume dei traffici navali per il 2020 mentre gli effetti dell’inversione di tendenza della globalizzazione accoppiata al Covid-19 si faranno sentire anche in seguito.
Tutto sommato, a nostro giudizio, più che mezzo pieno o mezzo vuoto, l’andamento futuro del nostro porto si sta orientando verso il sotto vuoto spinto…
#MassimoManzoli #RavennainComune #Ravenna #porto #crisi
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La pandemia fa crollare le movimentazioni al porto
Tra imbarchi e sbarchi il calo è stato del 16 per cento, con 3.115.125 tonnellate in meno di merce transitate
Crollo delle movimentazioni nei primi nove mesi del 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019. Tra imbarchi e sbarchi il calo è stato del 16 per cento, con 3.115.125 tonnellate in meno di merce transitate dal porto di Ravenna rispetto all’anno scorso. La perdita più forte si riscontra sul fronte degli sbarchi, che rimangono in totale 13.666.980 tonnellate ma che perdono il 17,9 per cento. Più contenuta, ma su numeri assoluti minori, la flessione per quello che riguarda gli imbarchi (2.730.423 tonnellate in totale, con un calo del 4,5 per cento). Dal 2016 in qua, nel periodo intercorso fra gennaio e settembre, le movimentazioni erano sempre state superiori ai 19 milioni di tonnellate. Quest’anno hanno raggiunto in totale solo le 16.397.403 tonnellate.
Un declino che ha visto la propria curva attenuarsi negli ultimi mesi rilevati: a settembre il calo rispetto alla medesima mensilità del 2019 era “solo” del 3,2 per cento.
La sofferenza più forte investe quello che storicamente è il “core business” del bacino industriale e commerciale ravennate: le merci secche. La movimentazione è stata pari a 13.334.654 tonnellate, con un calo del17,2 per cento. Calano anche i container (12,4 per cento), le merci su rotabili (-10,8 per cento).
Per quello che riguarda le categorie merceologiche, il segno meno più eclatante è quello relativo i prodotti metallurgici. Sono calati del 23,2 per cento. Altrettanto consistente (-23,9 per cento, ma su numeri assoluti abbastanza inferiori) i minerali greggi, i manufatti e i materiali da costruzione. In doppia cifra anche il calo dei prodotti petroliferi (-13,7) e dei prodotti chimici (-11,5), mentre in controtendenza risultano i concimi (+3,9). I prodotti agrolimentari riducono il loro “rosso” all’8,4 per cento, che però rappresenta da solo ben 328mila tonnellate in meno. an.ta.
Fonte: Il Corriere di Romagna del 31 ottobre 2020
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Rosso sì, ma non profondo Il porto può respirare
Rispetto al -23% dei traffici registrato in agosto, i dati dell’Autorità rivelano per settembre un -3,2%: 3 milioni di tonnellate perse per il Covid
ll – 23% di traffici portuali registrato in agosto faceva temere il peggio anche per il successivo mese di settembre. Le statistiche diffuse ieri dall’Adsp rilevano, invece, un danno molto più contenuto: -3,2%. Va anche considerato che settembre 2019 fu un mese particolarmente favorevole e ricco di traffici. Con questa performance il saldo gennaio-settembre è negativo per il 16%, circa 3 milioni di tonnellate in meno perse per l’emergenza Covid che si protrae tuttora. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 3.590.092 tonnellate di merce, ha registrato nel periodo gennaio-settembre 2020 un calo dell’8,4% (328mila tonnellate in meno) rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno. Mentre è positivo il trend dei semi oleosi (quasi raddoppiati in settembre), preoccupa l’ennesima performance negativa dei cereali sbarcati, categoria merceologica che sta registrando un forte calo (-62,2% in settembre e -59,2% nei nove mesi) e per la quale si prevede che il trend negativo prosegua almeno fino a fine anno. Le leggi di mercato favoriscono attualmente l’import via ferrovia e strada, meno in nave. I materiali da costruzione, con 2.838.940 tonnellate movimentate, hanno registrato nei primi 9 mesi del 2020 un calo del 23,9%, con 890mila tonnellate in meno rispetto allo scorso anno, dovuto principalmente al calo delle importazioni di materie prime (-25,9%) per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, pari a 2.477.636 tonnellate (circa 867 mila tonnellate in meno rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente). Il singolo mese di settembre registra finalmente un aumento degli sbarchi del 74%. «A trainare questa performance particolarmente positiva – spiega l’Adsp – sono state proprio le materie prime ceramiche che, nel mese di settembre, hanno visto quasi raddoppiare gli sbarchi rispetto allo stesso mese dello scorso anno (+88,5%). Segnali di ripresa produttiva per il distretto ceramico e per il porto che dovrebbero essere confermate, secondo le prime proiezioni di ottobre, anche nei prossimi mesi». I prodotti metallurgici nel porto di Ravenna, con 3.752.066 tonnellate nel periodo gennaio-settembre, risultano in calo, rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, del 23,2% (1.132mila tonnellate in meno). Dopo il dato positivo di luglio viene confermata l’inversione di tendenza negativa già registrata nel mese di agosto con un clima di incertezza che si sta riflettendo sulle consegne del materiale. Settembre è sicuramente meno negativo rispetto ad agosto visto che il calo è rimasto contenuto al 3,9% (18 mila tonnellate in meno rispetto settembre 2019). Le previsioni per fine anno non sono comunque positive. Per i contenitori , pari a 147.241 TEUS nei 9 mesi si sono registrati 20.157 teus in meno rispetto ai primi nove mesi del 2019 (-12%). In settembre i teus sono stati 15.717, con un calo del 19%. Il numero di toccate delle navi portacontainer, in particolare, è stato pari a 318 contro le 335 del periodo gennaio-settembre 2019. Settembre positivo per le due linee RO-RO Ravenna – Brindisi – Catania e per il relativo traffico di trailer, che registra 5.798 pezzi, 90 pezzi in più rispetto a settembre 2019 e segna un +1,6% che conferma un trend crescente. Lo. Tazz.
Fonte: Il Resto del Carlino del 31 ottobre 2020