Tra le fondamenta del nuovo regolamento di polizia locale c’è la repressione: Ravenna in Comune è contraria. Quando tutta la maggioranza difende strenuamente il regolamento di polizia locale perché è la logica ricaduta sul territorio comunale dei decreti Minniti, chiaramente restiamo stupiti e non possiamo esser favorevoli.
Abbiamo cercato fin dalla prima commissione di spostare l’equilibrio del regolamento proprio partendo dai principi base, come scrivemmo nella motivazione all’emendamento all’art.1: “L’indiscriminata penalizzazione e sanzione di innumerevoli condotte caratterizzate da nessuna o minima offensività nel regolamento, per noi, si pone in contrasto con il principio solidaristico garantito dall’art.2 della Costituzione”.
Abbiamo posto nella commissione competente moltissimi emendamenti: sono stati accolti principalmente quelli tecnici, mentre la maggioranza ha bocciato tutti quelli che spostavano il senso securitario attuale in un senso più solidaristico. Nella relazione conclusiva il vicesindaco Fusignani ha orgogliosamente ribadito come la repressione sia uno dei tre pilastri fondanti del regolamento di polizia locale. Lo “ringraziamo” per aver espresso in poche e chiare parole il motivo per cui noi siamo contrari a un regolamento di polizia locale nato su questa base repressiva.
Massimo Manzoli
Capogruppo Ravenna in Comune