Domani scioperano i lavoratori della sanità privata. Il loro contratto è scaduto da 14 anni! Risuonano ancora nelle orecchie i termini di elogio per chi, sia con datore di lavoro pubblico che privato, ha lavorato senza risparmiarsi durante il lockdown per coprire le mancanze di decenni di smantellamento delle unità ospedaliere piccole e grandi.
Non sono gli unici a trovarsi senza contratto. A chi da meno anni, a chi del settore pubblico, a chi di quello privato. Tanto per citarne alcuni, aspettano il rinnovo metalmeccanici e forze di polizia, lavoratori portuali e servizi ambientali, alimentaristi, cartotecnica, legno arredo, tessili, orafi, ecc. ecc.
Secondo il Sole24Ore si è toccato il record di contratti scaduti con 14 milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa di rinnovo. È nota la posizione del padronato: più contrattazione aziendale (per chi riesce a farla) e meno contratti collettivi (che tutelano tutti allo stesso modo); più precarietà (che divide i lavoratori e li rende più deboli) e libertà di licenziamento.
Come Ravenna in Comune abbiamo sempre sostenuto la parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Rivendicavamo già nel nostro programma elettorale il contrasto alla precarietà, al lavoro nero, al caporalato. Anche sostenendo l’indispensabile garanzia di contratti “dignitosi”, del perseguimento della legalità, della sicurezza attraverso la lotta a tutto quanto rende ricattabile chi lavora e, quindi, non in grado di opporsi ai soprusi e alle richieste, esplicite o implicite, di mettersi a rischio nelle attività svolte.
Chi, come il Partito Democratico, predica e pratica l’equidistanza tra chi è più forte (il padrone) e chi invece andrebbe sostenuto (chi lavora) deve per forza mantenere una posizione ambigua o defilata. Quando non di sostegno a quella che è già la parte più forte. Lo abbiamo visto in questi anni e lo continuiamo a vedere in questi giorni, mentre rivendichiamo, quasi giornalmente, il rispetto di quanto dichiarato da parte del Sindaco in merito all’istituzione dell’Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro.
Siamo dunque solidali con chi sciopererà domani per ottenere un contratto e con chi, attraverso lo sciopero o altre forme conflittuali, rivendicherà il proprio diritto ad un contratto nei prossimi mesi. Perché, come scrivevamo già cinque anni fa, “il lavoro è la priorità in questi tempi di crisi, ma è anche una priorità di dignità”!
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Sanità privata in sciopero: “Invece di chiamarli eroi, si sottoscriva il contratto”
Fonte: RavennaToday del 14 settembre 2020 sciopero dei lavoratori della sanità privata
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