Nei giorni scorsi è pervenuta notizia di una cosiddetta “operazione antidegrado” in Darsena. Di seguito la nota stampa pubblicata da RavennaToday (“Operazione antidegrado in via Antico Squero: tra bivacchi, attrezzi e sporcizia”, 4 settembre 2020):
«Operazione antidegrado all’alba di venerdì mattina nella zona ex industriale di via Antico Squero a Ravenna, dove sono presenti diversi capannoni pericolanti. Intorno alle 7 la Polizia locale è intervenuta – insieme alla Guardia di finanza con le unità cinofile, alla Polizia provinciale con un drone e ai Vigili del fuoco, vista la pericolosità degli edifici – all’interno di questi edifici. In uno di questi è stato trovato un uomo moldavo, regolare sul territorio italiano ma senza fissa dimora, e al suo fianco diversi attrezzi per lavori edili, dei quali verrà accertato l’effettivo uso. La zona è stata sgomberata e l’uomo è stato costretto a lasciare il suo bivacco. Questo è l’ennesimo segnale di presidio della zona che le forze dell’ordine vogliono dare alla cittadinanza».
Come Ravenna in Comune continuiamo a ritenere che lo svolgimento dell’attività di vigilanza delle aree urbane e extraurbane sia un’attività da doversi svolgere con regolarità e quindi ci aspettiamo che, anche lontano dai riflettori, si dia continuità a detta vigilanza. Ci permettiamo di suggerire di privilegiare la continuità rispetto al dispiegamento di forze che, nel caso segnalato, appare invero “notevole” rispetto alla finalità.
Ciò detto, resta da implementare la parte di prevenzione. Non è già il bivacco di un senza fissa dimora, infatti, a causare il degrado delle zone della Darsena a nord (ma anche a sud) del canale, quanto lo stato di abbandono in cui si consente siano lasciati i fabbricati che una volta ospitavano attività industriali e artigianali ed attualmente sono da anni in disuso. Spetta all’Amministrazione Comunale imporre l’adozione di misure di sanificazione e bonifica (derattizzazione e simili) e di salvaguardia della sicurezza dei fabbricati, al minimo, o di tutela degli stessi quando di interesse architettonico.
Ricordiamo che il piano tematico Darsena adottato dal Comune prevedeva, rispetto a questi ultimi edifici (puntualmente identificati), la realizzazione di un vero e proprio parco delle archeologie industriali, con la valorizzazione ed il riuso degli immobili. Del resto è proprio il passato produttivo e portuale assieme al “mare in piazza” la caratteristica del luogo. Che fine hanno fatto, allora, i presunti progetti di bonifica delle acque che nulla hanno a che vedere con le fognature per le nuove urbanizzazioni recentemente cantierate? Che fine hanno fatto le valorizzazioni delle archeologie industriali?
Un esempio tra i tanti: da ormai un anno è chiusa via Antico Squero dopo il crollo di un edificio che la fiancheggia. Il fabbricato, ex Montecatini e poi Fiorentina è stato così descritto dall’Assessore Fagnani in Consiglio Comunale: «Edificato agli inizi del “900, presenta una struttura completamente in legno massello unica e di grande suggestione, ordita in modo da creare una sorta di basilica a tre navate caratterizzata da una spazialità molto interessante». Ovviamente rientra tra gli edifici che avrebbero dovuto costituire il parco delle archeologie industriali. Alla fine del 2018 il tetto e le pareti laterali, che erano rivestiti di lastre di cemento amianto, sono stati bonificati. Vale a dire che le lastre sono state rimosse e la costruzione è rimasta priva di rivestimento con la struttura in legno completamente esposta agli agenti atmosferici. I crolli un anno dopo erano ampiamente prevedibili. Da allora non è stato fatto nulla. Né da parte del Comune né da parte della proprietà. La strada è ancora chiusa.
È innanzi tutto dalla prevenzione di queste situazioni che passa il recupero della darsena, caro Sindaco. Altrimenti le “operazioni anti degrado” sono solo fumo negli occhi.
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Operazione antidegrado in via Antico Squero: tra bivacchi, attrezzi e sporcizia
Fonte: RavennaToday del 4 settembre 2020 molto fumo per coprire le mancanze dell’Amministrazione