Leggiamo da un comunicato dei neofascisti de La Rete (già conosciuti come Forza Nuova) dell’intenzione di commemorare anche quest’anno quell’ex segretario del partito fascista morto a Fregene nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1943 mentre i carabinieri del Regno cercavano di eseguire un ordine di arresto: Ettore Muti. Poiché tale commemorazione fascista di un fascista si è già svolta negli anni passati, era già uscito un comunicato della Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna per ribadire la non liceità di questo come di ogni raduno apologetico del fascismo. In maniera abbastanza paradossale replicano i neofascisti: «Alle provocazioni dittatoriali degli antifascisti l’unica degna risposta per metterli a tacere è citata nella loro tanto amata Costituzione che all’art.21 recita che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”».
Ricordiamo, più ancora che agli estensori del comunicato fascista a chi quel comunicato avesse letto sovrappensiero, che la nostra (pienamente nostra) Costituzione antifascista di una Repubblica costruita sulla Resistenza al fascismo vieta espressamente “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Perché l’Italia ha già conosciuto una sola dittatura, quella fascista, se ne è liberata e la nostra Costituzione è a fondamento di una democrazia che il fascismo ripudia e dal fascismo si difende.
Ci riconosciamo pertanto pienamente nel comunicato della Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna, alla quale peraltro come Ravenna in Comune abbiamo aderito, che di seguito riproduciamo:
«Anche quest’anno la Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna ribadisce il suo netto no ad ogni raduno apologetico del fascismo ed in particolare a quello di fine Agosto, celebrante lo squadrista e poi gerarca Ettore Muti, presso il cimitero di Ravenna dove oltre tutto, da anni, non giacciono più le sue spoglie.
Ancora una volta si richiede che detta adunata, partecipata pure da fascisti di altre provincie, venga vietata perché esalta l’ideologia fascista cercando in ogni modo di attirare attenzione e pubblico interesse, ed anche perché, quest’anno, contiene il rischio di contagio pandemico del coronavirus Sars-Cov-2. Si è di fronte in fatti ad un altro insulto alla città ed in primis a tutti coloro che subirono e poi combatterono la dittatura fascista, il tradimento della Repubblica di Salò e lo stragismo compiuto dalla sua soldataglia, a fianco dei nazisti invasori, di tante migliaia di italiani d’ogni ceto e religione (in primis gli Ebrei).
Noi ribadiamo che tale raduno fascista urta e viola il dettato costituzionale, la legislazione in materia, l’ordine democratico di Ravenna, città Medaglia d’Oro della Resistenza per il forte e valoroso contributo dato alla Guerra di Liberazione. Poiché detta adunata fascista si tiene ai piedi del monumento al marinaio d’Italia è evidente anche la provocazione verso le numerose migliaia di marinai che subirono e poi si batterono contro il regime di Salò. Da molti anni contro tale infausta ed illegale adunata apologetica del fascismo si sono espressi sempre più numerosi cittadini/e ravennati, partiti, sindacati, associazioni socio-culturali con petizioni, esposti giudiziari, comunicati, interrogazioni parlamentari e proteste varie. Sono tracce indelebili di una netta e diffusa richiesta antifascista e democratica legittima, da noi anche oggi reiterata civilmente, fermamente ed esplicitamente, che le Autorità preposte alla tutela dell’ordine democratico e pubblico non devono continuare a sottostimare. Il neofascismo non si contiene né si batte con una immotivata tolleranza bensì applicando la legislazione in vigore fino in fondo. Dette Autorità costituzionali hanno poteri riconosciuti per vietare, vincolare per necessità d’ordine pubblico e per prevenire ogni tipo di manifestazione; per imporre limiti alle attività individuali e collettive che possono risultare pericolose e lesive dell’ordine democratico e costituzionale, vietando nel caso specifico un’adunata fascista non autorizzata in linea astratta dalle norme in quanto apologetica del fascismo (ex art.4 della Legge 645/1952). Esse, rappresentando sul territorio il Governo ed il Ministro degli Interni, hanno fra i loro compiti la vigilanza sul rispetto della legalità repubblicana.
La violenza e l’intolleranza del neofascismo si sono manifestate già più volte a Ravenna con minacce a singoli cittadini/e, ad associazioni; con insulti e diffamazioni storiche, già contrastate per vie legali; con oltraggi a luoghi simbolo della Resistenza e della memoria storica democratica i cui autori sono a tutt’oggi impuniti. Quest’anno sono state colpite da tale teppismo politico, ideologico e squadrista le steli di Ponte dei Martiri, del Sacrario di Camerlona e di quello di Savarna. Tutto ciò è intollerabile e va contrastato nettamente e legalmente con gli strumenti giuridici esistenti e con tolleranza zero respingendo ogni provocazione e scontro fisico antagonista. Il monitoraggio di tali fenomeni fascisti e teppisti di violenza non è per nulla sufficiente e se non viene seguito da atti legali conseguenti suona come un atto di debolezza e ingiustificata tolleranza.
Questa Consulta fin d’ora comunica che promuoverà ancora una volta un’iniziativa legale contro gli organizzatori del raduno fascista per Ettore Muti (e quant’altro) se verrà promosso anche questo fine Agosto. Già da ora si richiede al Sindaco di Ravenna la urgente convocazione del Comitato Antifascista del Comune e si sollecitano i partiti, associazioni e cittadini/e a schierarsi. Tutto ciò evidenziato e ribadito, la Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna dichiara che la “serata antifascista e democratica” da lei prevista per la sera del 24 Agosto a Ravenna in piazzetta Unità d’Italia, è rinviata a data da destinare per ragioni connesse all’aumento sensibile dei casi di contagio ed al conseguente reale rischio di ritorno pandemico in Italia».
[nella foto: una manifestazione di protesta contro l’assenso delle autorità alla commemorazione fascista di Ettore Muti svoltasi nell’agosto 2018 all’esterno del cimitero di Ravenna]
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Consulta Provinciale Antifascista Ravenna ribadisce netto No al raduno nostalgico nel cimitero monumentale
Fonte: RavennaNotizie del 20 agosto 2020 Gli antifascisti chiedono il rispetto della Costituzione
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Raggi (La Rete) “Provocazioni dittatoriali e ridicole quelle della consulta. Domenica commemoreremo il ten. colonello Ettore Muti”
Fonte: Ravenna Web Tv La provocazione fascista si fa beffe della Costituzione