I FRATELLI SPAZZOLI – QUELL’AGOSTO DEL ‘44

 

Ricorrono in questo mese d’agosto le date della morte di Tonino e Arturo Spazzoli, originari di Coccolia, partigiani uccisi dopo essere stati catturati e torturati dai nazifascisti. Il maggiore dei due, Tonino, classe 1899, aveva combattuto nella Prima Guerra mondiale, dalla quale era ritornato parzialmente invalido per le ferite riportate. Inizialmente simpatizzante per il movimento “fiumano” prima e poi per il fascismo, rapidamente se ne era distaccato, in coerenza con i propri ideali mazziniani, e aveva precocemente aderito all’antifascismo clandestino. Attivista repubblicano e affiliato a Giustizia e Libertà, dopo l’8 settembre del ’43 lavorò alla costruzione della Brigata Garibaldi Romagnola, che raccoglieva partigiani di diverse ispirazioni politiche. Organizzatore di atti di sabotaggio e di guerriglia contro i nazisti e i fascisti, e contribuì a mettere in salvo ufficiali alleati. Fu arrestato e riuscì ad evadere, collaborò con il Battaglione di Silvio Corbari, cui faceva giungere armi, viveri e denaro. Nuovamente arrestato e torturato, non si lasciò sfuggire alcuna informazione. Venne ucciso a Coccolia il 19 agosto del 1944.

Molto più giovane di lui, il fratello Arturo, nato nel 1923, antifascista si può dire dalla nascita. Seguendo l’esempio del fratello maggiore, fu attivo militante di quelli che erano i servizi segreti della Resistenza. Riuscì a portare in salvo un folto gruppo di militari alleati, fra cui cinque generali. Fece parte della “banda Corbari” e durante i preparativi per tentare di far evadere il fratello Tonino, prigioniero dei fascisti a Forlì, venne ferito gravemente e catturato, a Cornio di Modigliana, insieme a Silvio Corbari stesso e ad Adriano Casadei, mentre Iris Versari, la compagna di Silvio, ferita, si suicidò per non cadere nelle mani dei fascisti, dopo aver tentato di proteggere la ritirata degli altri.. Arturo venne ucciso durante il trasporto a Forlì. Era il 18 agosto 1944. I corpi di Arturo, di Silvio Corbari, Iris Versari e Adriano Casadei vennero appesi in Piazza Saffi a Forlì.

tratto da l’Argine, periodico on line di Ravenna in Comune zona 7

[l’immagine è tratta dal sito www.fratellispazzoli.it]

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