La Regione, nella persona dell’Assessore Corsini, ha comunicato di voler mettere sul tavolo la proposta di trattativa con ANAS per la cosiddetta “Ravegnana Bis”. Tre sono le ipotesi: la costruzione di una vera e propria “seconda Ravegnana”, cioè un percorso parallelo al tracciato originario, la realizzazione di una grande deviazione che va a immettersi sulla E45, oppure un sostanzioso rifacimento della Ravegnana attuale con allargamento delle corsie e l’adeguamento delle viabilità locali. Allora, diciamo subito che – raccontata così – la questione fa francamente “innervosire”. Al netto della possibilità di poter finalmente realizzare la circonvallazione di Coccolia (ipotesi che proponiamo da sempre come strumento per salvare la vivibilità di quel borgo e favorire la sua rigenerazione), per il resto ci sembra che spendere un pacco di milioni (almeno 75 nell’ipotesi “di minima”, verso i duecento in quella più “tosta”, e poi sappiamo sempre che i preventivi sono sempre da rivedere al rialzo!) per realizzare un gran consumo di suolo, incrementare il traffico su gomma, aumentare l’inquinamento e mangiare terreni agricoli, sia davvero, per usare un eufemismo, cosa enormemente inopportuna.
Possibile, neanche una parola sul trasporto pubblico? Non ci vengano a dire che non ci sono sufficienti risorse, forse che quelle centinaia di milioni non consentirebbero di rivedere l’attuale sistema di trasporti pubblici dell’area interessata, aumentando massicciamente – cosa realizzabile già in pochi mesi – il numero e la frequenza delle corse? Non ci vengano a dire che la gente è avvezza ad usare molto di più la mobilità privata, si tratta (una volta tanto) di fare un vero lavoro di pubblicizzazione ed educazione che richiede tempo. Ma forse che l’ipotesi “Ravegnana Bis” sarebbe pronta dall’oggi al domani? E mentre ci si diletta a parlare di “terapia del ferro” (cioè la valorizzazione della mobilità su rotaia) in interessantissimi studi accademici, ma evidentemente ben poco ascoltati dai nostri governanti a tutti i livelli, non una virgola sull’ipotesi di cominciare a costruire rami ferroviari significativi, che riformerebbero sul serio tutto l’assetto dei trasporti; parliamo del raddoppio della Ravenna – Bologna e della realizzazione di una rete metropolitana di superficie (che proprio sulla tratta Ravenna – Forlì dovrebbe avere uno dei suoi rami pilota) contribuendo veramente all’abbattimento delle emissioni inquinanti e al contrasto al cambiamento climatico, anche questi argomenti di cui tutti si riempiono la bocca senza poi far seguire fatti concreti alle parole.
Ne parleremo ancora perché è un tema importantissimo per il nostro territorio e per tutta la comunità ravennate e romagnola.
Per ora aspettiamo nuove notizie e dettagli, e quanto ci piacerebbe che fra le nuove notizie ci fosse una bella dichiarazione di de Pascale e della sua maggioranza, che rivolgendosi a Corsini, alla Regione e all’ANAS, suonasse pressappoco: “Ma voi siete matti!!!”.
Pippo Tadolini
Consigliere Territoriale zona 7 – Ravenna in Comune
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Anas presenta le tre ipotesi per la nuova Ravegnana. Corsini: “Ravegnana è collegamento strategico per il nostro territorio”
Fonte: Ravennanotizie del 31 luglio 2020 Sono tre le soluzioni in esame per la nuova Ravegnana