Sovia è una delle cooperative che operano in appalto all’interno dello stabilimento di Ravenna di Marcegaglia. Lo abbiamo detto tante volte. Marcegaglia fa abbondante uso, come altri in porto, del sistema di appalto e subappalto in lavorazioni e attività che anni fa svolgeva tramite lavoratori direttamente assunti. Il Sindacato Generale di Base muove pesanti accuse a Sovia:
«Sovia sottrae ai propri dipendenti il 10% della retribuzione. Lo fa utilizzando una norma riservata alle cooperative in stato di crisi e Sovia non è in stato di crisi ed è di fatto una “falsa” cooperativa. La deroga peggiorativa del trattamento economico ai lavoratori rappresenta quindi un abuso della legge, che abbiamo chiesto di rimuovere. Allo stesso modo abbiamo denunciato l’allontanamento di alcuni lavoratori a tempo determinato accusati di avere spinto i lavoratori a organizzarsi con Sgb».
Come Ravenna in Comune siamo a fianco di ogni lavoratrice, di ogni lavoratore che in forma singola o sindacalmente organizzata cerchi di sottrarsi allo sfruttamento dei padroni. Sì, padroni. Troppo comodo nascondersi dietro la formula edulcorata di “datore di lavoro” se da parte di chi paga per ottenere lavoro si cerca continuamente di prevaricare i diritti di chi presta la propria opera. Quanto pesa l’intermediazione tramite appalto nel lavoro a Ravenna? Quanta parte di questa attività è svolta dal sistema cooperativo? Quante sono le cooperative definite “spurie”? Quali settori sono più interessati? Dov’è che il caporalato condivide lo spazio di intermediazione con il subappalto e dov’è che lo sostituisce? Quanto ha pesato e quanto pesa il sistema MIB sul quale sta indagando la magistratura? Come si intersecano tra loro regolarità e irregolarità nel lavoro? Quanto “risparmiano” i padroni in meno retribuzioni, contributi previdenziali e fisco? Quanto incide l’irregolarità sulla sicurezza di andarsi a casa intere e interi al termine del tempo lavoro prestato?
Sono solo alcune delle domande a cui si cercherebbe di dare risposta costituendo in sede prefettizia un “Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro”. È uno strumento, certo non l’unico, di contrasto alla sottrazione dei diritti nel mondo del lavoro. Occorrono ispezioni, sanzioni, processi, politiche nazionali, regionali ma, anche, locali. Però un osservatorio è indispensabile per un quadro aggiornato d’insieme. Per questo Ravenna in Comune lo aveva nel proprio programma elettorale di quattro anni fa, assieme ad un progetto per una differente politica attiva del lavoro da parte del Comune. Non abbiamo vinto le elezioni e non abbiamo potuto rivoluzionare la politica in termini di lavoro. Però, attraverso il confronto con tutte le altre forze politiche che siedono in Consiglio, dopo lunga attesa, siamo riusciti a far approvare l’Osservatorio senza nessun voto contrario 18 giugno di un anno fa.
Abbiamo ottenuto di far «impegnare Sindaco e Giunta:
- A finalizzare gli ulteriori protocolli sugli appalti in fase di elaborazione fra il Comune di Ravenna e le principali forze sindacali.
- A promuovere l’attivazione in sede prefettizia di un “Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro” che possa fare da coordinamento attivo, coinvolgendo tutti gli attori della filiera del lavoro interessati, di volta in volta, alla criticità da affrontare, cercando di favorirne il dialogo quando necessario.
- L’osservatorio dovrà essere uno strumento utile al monitoraggio della concreta applicazione dei protocolli sugli appalti pubblici e privati, sulla sicurezza, sul rispetto delle condizioni di lavoro. Dovrà quindi essere un collettore di informazioni e relazionare annualmente sulle criticità emerse e sull’andamento degli infortuni nel lavoro dei diversi settori.
- L’osservatorio dovrà monitorare e relazionare sulla situazione delle condizioni lavorative delle donne affinché sia garantito il rispetto dell’art. 37 della nostra Costituzione.
- Compito dell’osservatorio dovrà anche essere la progettazione di attività finalizzate ad incentivare la cultura della sicurezza e della legalità allo scopo di prevenire le problematiche in premessa».
Dopo più di un anno il Sindaco e la Giunta non hanno ancora mosso un dito. Chiediamo rispetto per il Consiglio Comunale e per le lavoratrici e i lavoratori. Forse avvicinandoci al momento in cui le lavoratrici e i lavoratori torneranno ad essere visti anche come elettrici ed elettori da parte di PD, PRI, Sinistra per Ravenna, MDP, Italia Viva e Ama Ravenna ci sarà più attenzione. Noi, come Ravenna in Comune, l’attenzione, ma anche la solidarietà e la scelta di campo, l’abbiamo garantita ogni singolo giorno da quando siamo in Consiglio. E così continueremo finché le lavoratrici e i lavoratori (non i padroni, certo) ci vorranno a rappresentarli.
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Vertenza Sovia-Marcegaglia: “Senza esito l’incontro in Prefettura”
Fonte: RavennaToday del 17 luglio 2020 Marcegaglia e lo sfruttamento dei lavoratori in appalto