In una indimenticabile puntata della trasmissione televisiva Le Iene, il 5 febbraio 2015, una impareggiabile Nadia Toffa sbugiardava l’allora vicepresidente della Provincia di Ravenna, Gianni Bessi, che aveva appena garantito la presenza di reti di contenimento e protezione della fauna attorno alla pineta di Classe. Gianni Bessi, ora consigliere regionale per il PD (figlio di quel Gianfranco Bessi che invece è stato Presidente della nostra Camera di Commercio dopo aver guidato per decenni il consorzio CICLAT), non “usciva bene” dal servizio (ancora visibile in rete), palesemente intenzionato a scantonare rispetto all’intervista e poi dalle domande. Il succo comunque era che i tratti di reti presenti, che avrebbero dovuto impedire agli animali di uscire e soprattutto raggiungere le strade, non erano continui e, dunque, non arrestavano nessun daino. Daini, in quanto il problema di tutti i problemi sembravano essere i daini della pineta e il fatto che, essendo dotati di gambe, si muovessero. Al tempo la Provincia, guidata dal Presidente Claudio Casadio per il PD (già Sindaco di Faenza e vicepresidente della Provincia, nonché suocero dell’attuale Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale) aveva deliberato di risolvere il problema che aveva contribuito a creare (non installando le recinzioni) facendo uccidere i daini. La decisione portò a Ravenna attivisti animalisti da gran parte d’Italia, causò scontri con i cacciatori (a cui la Provincia aveva demandato la carneficina), e una immagine negativa di Ravenna che abbiamo impiegato anni a far dimenticare.
O così sembrava, in quanto abbiamo letto su Il Resto del Carlino di ieri una accorata lettera da parte di tante associazioni a difesa degli animali (Clama Ravenna Onlus, Animal Liberation, BolognAnimale, Cruelty Free, Di Versi & Voci, Lac Emilia Romagna, Lav Bologna, Lega del Cane) che ci rammenta quanto accaduto 5/6 anni fa e, purtroppo, che la questione non è chiusa:
«Le stesse ’Iene’ rivelarono a tutta Italia la mancanza di misure ecologiche, in primis recinzioni adeguate e dissuasori sonori o luminosi; la situazione da allora è rimasta praticamente invariata ma si continua a ventilare la possibilità di trasferire verso non precisate località i daini della pineta, per evitare che attraversino la strada o sconfinino nei litorali. Ora vengono riproposti trasferimenti già bocciati nel 2015: forse le recinzioni ed altre misure sono state approntate e non hanno sortito effetto? In tutta la zona di Lido di Classe, su via dei Lombardi, le reti sono saltuarie e si alternano ad ampi tratti senza, esattamente come anni fa. Di dissuasori neanche l’ombra; la segnaletica di attraversamento fauna selvatica è scarsa. Invitiamo quindi chi di competenza, prima di ventilare piani, ad occuparsi delle recinzioni».
La competenza sui daini è transitata dalla Provincia, il cui attuale Presidente è il Sindaco di Ravenna (dopo un “curioso” passaggio di testimone tra suocero e genero), alla Regione (nella cui assemblea siede, come detto, quel Gianni Bessi). E la Regione, come venne comunicato un anno fa, quando già tornammo ad occuparci della vicenda, invece degli abbattimenti ha pensato a limitarsi a dei trasferimenti forzati. Come Ravenna in Comune ricordiamo bene tutta la questione fin dal suo sorgere (quanto meno da quando c’è la lista). Fu presa ad esempio delle conseguenze negative che il “sistema famigliare” del PD arrecava in un famoso video che circolò durante la campagna elettorale per le ultime elezioni comunali.
Ci uniamo dunque alla richiesta delle associazioni animaliste nel chiedere sia ai consiglieri ravennati che siedono in Regione (a maggior ragione in quanto ben ricordano la situazione avendo concorso a crearla) che al rappresentante (che in questo caso coincide) della collettività in Provincia e nel Comune, di attivarsi perché, per quanto di rispettiva competenza delle tre amministrazioni citate si arrivi finalmente a realizzare una decente recinzione della pineta. Nella consapevolezza che tale opera viene prima di qualunque altro provvedimento di dissuasione nei confronti degli animali e di attenzione nei confronti degli automobilisti. E anzi, in assenza della recinzione, il tutto si ridurrebbe ad una sicura presa in giro per gli umani e in un danno altrettanto certo per gli animali.
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Daini della Pineta di Classe: ancora al palo le misure ecologiche
Fonti: le accuse degli animalisti