È uno strano momento per la politica locale. Il prossimo anno si terranno le elezioni comunali e, in altri tempi, il movimento sarebbe già iniziato. Invece quest’anno, a causa di una imprevista pandemia che ha come congelato il tempo, tutto gira come in ritardo. Del resto, a Faenza si voterà a settembre e solo una lista, Potere al Popolo, ha dichiarato che intende mettere il proprio simbolo ed un proprio candidato sulla scheda. Anzi, lo ha già scelto. Tutte le altre forze sono più indietro sia sui nomi sia sulle coalizioni.
Se questo vale per Faenza, figurarsi a Ravenna dove invece che pochi mesi si dovrà aspettare la prossima primavera per votare. Del resto è difficile fare politica quando i luoghi della politica non sono frequentabili. Il consiglio comunale continua a riunirsi a distanza e anche noi di Ravenna in Comune questa sera faremo la nostra assemblea in videoconferenza.
Sarà questa strana atmosfera a farci trovare pronti a sottoscrivere parola per parola quanto pronunciato dalla Presidenza del Consiglio Comunale in commemorazione di Grazia Beggio. Sulla figura di Grazia abbiamo già detto per bocca di Pippo Tadolini e non possiamo non sentirla a noi vicina. Colpisce invece, positivamente, quante belle frasi sono state dette a nome di tutto il Consiglio Comunale da Livia Molducci. Colpisce sentire lodare i tanti no pronunciati a suo tempo dall’ambientalismo ravennate e da Grazia, in testa, citati come luminoso esempio da seguire per il futuro:
«Nasceva a Ravenna una nuova cultura ambientalista che da una parte si muoveva contro gli obbrobri ambientali (un esempio per tutti: la battaglia vinta contro la cementificazione dell’Ortazzo) e dall’altra gettava nella società civile il seme della salvaguardia del pianeta che ci ospita. C’era anche Maria Grazia a costruire le basi politiche del futuro partito dei Verdi a Ravenna. Il suo modo di porgersi, le sue ferme argomentazioni, il suo linguaggio concreto hanno lasciato impronte importanti: si poteva essere d’accordo o meno sui contenuti, ma non si poteva fare a meno di riflettere sulle sue posizioni. Così fu per l’opposizione al parco di Mirabilandia, così fu per la battaglia senza quartiere all’ipotesi di realizzare a Ravenna una centrale a carbone. Dal 1988 Beggio portò le sue battaglie all’interno delle istituzioni, prima nel consiglio provinciale sino al 1993 e poi, dal 2001, nel consiglio comunale. E non mancarono per lei i temi sui quali impegnarsi. Uno tra mille, quello, risultato vincente, della ‘Duna che vive’, l’avversione contro la ventilata cementificazione della spiaggia davanti all’ ex colonia di Marina di Ravenna. Tanti ambienti naturali di cui noi oggi possiamo godere sono il frutto e il risultato delle sue battaglie per la tutela dell’ambiente e della bellezza del nostro paesaggio».
Colpisce in particolare perché Livia, invece, rappresenta oggi quella che è stata la parte contro la quale i “no” di Grazia venivano detti. Se la coerenza ha ancora un senso dovrebbe equivalere ad un “mea culpa” della maggioranza. O no?
E poi, nuova sorpresa, ci sono le parole del vicesindaco. Proprio rivolte a Ravenna in Comune questa volta. Le pronuncia in un’intervista al Corriere di Romagna pubblicata ieri: «L’opposizione di merito è molto utile, aiuta le azioni della maggioranza. Non so se ci saranno margini di convergenza con Ravenna in Comune, valuteranno all’interno delle loro assemblee, temo non sarà facile. Hanno criticato con un’opposizione seria la nostra azione e non si può smentire quanto seminato in 5 anni».
Sono strani tempi quelli del post covid-19…
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #politica #GraziaBeggio
______________________________________________
Ravenna. Il consiglio comunale ricorda Grazia Beggio: “Con lei scompare un pezzo di storia cittadina”
Fonte: il cordoglio di Livia Molducci
____________________________________________________________________
Elezioni Ravenna, il Pri resta col Pd ma vuole il vicesindaco
Fonte: il vicesindaco su di noi