Tra le lavoratrici e i lavoratori che sono stati investiti dalle conseguenze della pandemia da covid-19 c’è chi opera nell’ambito della Pubblica Amministrazione. L’attenzione mediatica si è comprensibilmente concentrata su chi opera nella sanità, ma tutti i comparti del “pubblico” sono stati coinvolti. Si sono sperimentate nuove modalità di svolgere il lavoro, con tutti i limiti di quello che significa una sperimentazione non meditata, ma praticata nell’emergenza. Di certo, quello che non ha avuto sviluppi in questi mesi è il superamento del blocco delle assunzioni. Comprensibilmente, viste le priorità. Vi sono state, però, a livello locale, alcune positive eccezioni, tutte con scadenza in questa settimana.
Una è rappresentata dal Comune di Ravenna, che ha avviato la selezione per n. 3 insegnanti di scuola materna e n.2 per insegnanti di asilo nido. Le domande si possono presentare sino a domani. La procedura è riservata alla stabilizzazione di chi già lavorava per il Comune con contratto a tempo determinato.
L’altra eccezione concerne invece una selezione non riservata. L’Autorità Portuale ha avviato infatti un consistente programma di assunzioni e ormai è in conclusione la pubblicazione (le domande si possono presentare fino a domenica). Riguarda un decimo degli attuali occupati con contratto non dirigenziale. Quindi, un numero assolutamente consistente. Tra l’altro per posizioni contrattualmente elevate: 4 quadri e 2 dei più alti livelli impiegatizi. La retribuzione è indicata come variabile tra euro 43.200 per la figura di maggior responsabilità ed euro 28.000 per il livello contrattuale più basso.
È curioso, pertanto, che da parte degli organi di informazione non sia stato dato alcun rilievo alla cosa. Tutta l’attenzione è stata invece concentrata, in questi giorni, sulla notizia della querela presentata da un dirigente neoassunto dello stesso Ente Porto contro una consigliera comunale rea, a suo dire, di “illazioni esternate e divulgate anche a mezzo stampa, circa l’iter e le modalità con cui è stato selezionato e nominato Direttore Operativo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale”. La consigliera (Samantha Tardi – CambieRà) aveva, già durante la pubblicazione del bando, previsto l’assunzione di Mario Petrosino, effettivamente poi assunto dall’Autorità Portuale. Si è trattato di un bando estremamente selettivo (indispensabile per i concorrenti aver conseguito un master) che si è addirittura concluso davanti a una commissione a Roma. Del tutto innovativo per l’Autorità Portuale tanto che da parte di altri consiglieri (Emanuele Panizza – Gruppo Misto) era stato presentato un question time:
“Leggendo il bando notiamo che si richiede un Diploma di Laurea o una Laurea Specialistica, oltre a un Master e una serie di competenze e attitudini […]! Così si preclude la partecipazione a diversi cittadini e si corre il rischio di dare l’impressione che possa essere ‘ad personam’. Persino per la carica di presidente dell’Autorità Portuale non è richiesto”.
Petrosino, già in CNA e prima ancora in Autorità Portuale, oltreché lui stesso con un passato di consigliere comunale (del PD), ha chiesto 100.000 euro di risarcimento. La difesa della Tardi, affidata all’avvocato Alberto Ancarani (pure lui consigliere – Forza Italia) ha dichiarato: “non abbiamo nemmeno aderito alla mediazione poiché riteniamo che l’azione non abbia alcun fondamento. La consigliera Tardi non ha fatto altro che svolgere il suo ruolo di opposizione a un sistema di potere del quale Mario Petrosino è legittimamente un esponente”.
Per completezza di informazione segnaliamo che nessuna delle selezioni attualmente in pubblicazione sul sito dell’Autorità Portuale prevede anche solo una di quelle molte “particolari competenze e attitudini” a suo tempo segnalate in Consiglio Comunale in quanto richieste per la prima volta nel bando da Direttore Operativo.
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Petrosino chiede 100mila euro a Tardi, predisse la sua nomina in Ap