D. «A cosa servono le telecamere installate al Battistero?».
R. «L’installazione delle telecamere fa capo al progetto Sicurezza strutturato e finanziato dal Segretariato Generale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali alla fine del 2017. Le telecamere sono state installate per controllare il sito durante l’orario di chiusura e anche avere controllo in apertura in caso di atti vandalici o criminosi».
D. «Sono installate anche in altri monumenti?».
R. «Il progetto Sicurezza ha coinvolto le più importanti realtà museali e Archeologiche del paese e per l’Emilia Romagna sono stati concessi finanziamenti solo per i siti di proprietà statale a Ravenna. Al momento sono state installate in Basilica e al Battistero, poi proseguiremo con il Mausoleo e il Palazzo di Teodorico, per concludere con il Museo Nazionale di Ravenna dove verrà realizzata una control room per controllare tutti i luoghi da una unica sala regìa».
D. «A cosa è dovuta la scelta di installarle direttamente sul monumento e non ad esempio in un supporto o un muro immediatamente esterno?».
R. «La scelta è stata quella di non piantare ulteriori pali né di invadere il suolo pubblico. Le telecamere sono collegate ad una centralina all’interno del Battistero, per il passaggio dei cavi sono stati utilizzati i cavidotti già esistenti per l’illuminazione e le telecamere sono fissate con due viti ciascuna, possono quindi essere rimosse in qualsiasi momento».
Quello che precede è un ampio stralcio dell’intervista effettuata dal Corriere di Romagna di ieri alla dottoressa Emanuela Fiori, direttrice del Museo Nazionale di Ravenna, della Basilica di Sant’Apollinare in Classe e Battistero degli Ariani. Come si comprende l’oggetto è lo scandalo destato dall’apparizione di tre telecamere del tipo “occhio elettronico”, di notevole impatto visivo, sul battistero degli Ariani. Essendo mancata qualunque preventiva informazione alla cittadinanza, l’azione era stata segnalata alla Soprintendenza che però, da quanto risulta dall’intervista, avrebbe esplicitamente autorizzato l’intervento «perché le opere previste non comportano alcuna modifica permanente dell’architettura e sono state realizzate per rispondere ad esigenze di sicurezza». Risulta quindi estraneo il Comune, che pure aveva appena dato notizia di uno “spargi spargi” di telecamere per tutto il centro storico (800.000 euro di costo complessivo) senza menzionare la piazzetta degli Ariani.
Se ne ricava che, per evitare il rischio che qualcuno possa compiere atti vandalici contro un battistero, i cui muri hanno 1.500 anni di storia, si è compiuto un atto, anzi tre, se non vandalico sicuramente fortemente invasivo e impattante su uno dei monumenti Unesco. Atto che, al momento in cui scriviamo, è già stato replicato e lo sarà ulteriormente andando ad investire le antiche mura della Basilica di Classe, del Mausoleo di Teodorico e del cosiddetto Palazzo di Teodorico, nonché dello stesso Museo Nazionale che, lo ricordiamo per chi se lo fosse dimenticato, occupa il complesso dell’antico monastero benedettino di cui fa parte San Vitale. Il motivo per cui non si fissano a terra? Apparentemente di natura squisitamente burocratico: il suolo è comunale e il monumento statale… Quanto all’ansia securitaria che pensa di riuscire a risolvere ogni cosa mettendo una telecamera, beh, che sia del Comune o di un Ministero, sinceramente continuiamo a non condividere un simile approccio a senso unico.
C’è poi da restare basiti pensando invece all’azione svolta dalla Soprintendenza con apposita circolare che per «valutare se sussistono i presupposti per attivare un procedimento di divieto così come disciplinato dal comma 1 dell’art. 20 del Codice dei Beni Culturali» ha bloccato preventivamente ogni azione del Comune volta a consentire «tavoli, ombrelloni e sedie negli spazi pubblici all’aperto» per quanto limitatamente «per il periodo di emergenza in atto». Due pesi e due misure che la cittadinanza, i commercianti e Ravenna in Comune fanno fatica a capire.
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Quasi 800mila euro per installare altre 119 telecamere a Ravenna. Ecco dove
Sorgente: le telecamere sono tutta la sicurezza del Comune
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Ravenna, telecamere installate nelle millenarie mura del Battistero
Sorgente: telecamere come se piovesse!
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Sorgente: no a tavolini