In questi giorni un’amara sorpresa ha destato lo sbigottimento di molti ravennati: l’installazione di tre telecamere di sorveglianza sulla facciata del Battistero degli Ariani.
Questo monumento rappresenta un unicum planetario, perché, secondo le parole del Polo Museale regionale, nessun altro battistero dedicato al culto ariano è giunto fino a noi. Turisti e studiosi, da secoli, arrivano da ogni angolo del mondo per ammirarlo e visitarlo, cercando di scorgere qualcosa dell’antica e misteriosa tradizione culturale che fa di Ravenna un gioiello protetto dall’Unesco.
Fatto costruire da Teodorico fra il V e il VI secolo, la facciata del Battistero ha resistito fino ad oggi alle numerose prove che lo scorrere del tempo ha imposto: agli assalti militari, come l’assedio di Ravenna da parte dei Bizantini nelle guerre gotiche, la conquista dei longobardi, la devastazione di Federico II, il sacco dei francesi del 1512 e i bombardamenti delle guerre mondiali; alle prove geologiche, come i terremoti, la subsidenza e le inondazioni (ricordiamo quella terribile del 1636); alle numerose rivolte cittadine, come nei turbolenti anni a cavallo fra ‘800 e ‘900; alle follie catastali, come il rischio di vendita ai privati scongiurato nel 1914 grazie all’intervento diretto dello Stato. Persino in questi ultimi anni, caratterizzati dai pennarelli e dalle bombolette colorate, nessuno ha mai lasciato un segno sui muri di questo importante monumento.
A questo punto lo sgomento è inevitabile, anche perché chi ha montato gli apparecchi non ha minimamente cercato di occultarli o di dargli un colore che potesse minimizzare l’impatto visivo del bianco lucente, che risalta in maniera lampante sulle pareti antiche.
Nel comunicato rilasciato dal Comune pochi giorni fa, il 19 maggio, si legge dell’installazione di 119 nuove telecamere in città, ma la zona degli Ariani non è presente nell’elenco dei luoghi in cui esse saranno installate.
Ci chiediamo quindi come sia nata l’idea delle telecamere sul Battistero e sarà premura di Ravenna in Comune risalire alle intenzioni che hanno generato questo intervento, con l’obiettivo di trovare rapidamente una soluzione che riporti la facciata dal monumento al suo aspetto originario.
Anche perché ci chiediamo cosa potremo raccontare ai funzionari dell’ONU, quando, fra poco tempo, arriveranno in città per l’abituale controllo che verifica l’integrità dei monumenti protetti dalla Convenzione Mondiale dell’Unesco, di cui il Battistero fa parte…
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #BattisterodegliAriani #telecamere