Gli ultimi sono stati gli ortisti di Bosco Baronio: 280 euro a testa per due pensionati che erano andati a dar l’acqua. L’accertamento è stato fatto in borghese. Come in borghese era stata condotta “l’operazione” della P.M. che ha portato a sanzionare un fiorista quando ha consegnato una pianta, per quanto fuori dal locale di vendita. Multa anche a chi ha preso la pianta. E pure in borghese gli agenti, sempre della P.M. che hanno sanzionato la persona che si era rivolta al tricoterapista, pure sanzionato, per rimediare d’urgenza ad un distacco della protesi.
E la P.M. ha colpito anche chi andava dalla moglie, fuori da lavoro lui ma su lavoro lei; e chi si è trovato fuori casa ma una casa non ce l’aveva. E…
Sono pochi numericamente ma ugualmente troppi i soggetti “colti sul fatto” per i quali, leggendo i motivi delle sanzioni, ci si trova nella situazione imbarazzante di chiedersi: ma era veramente sbagliato il comportamento che ha portato alla penalizzazione? Perché, sul principio, siamo tutti d’accordo: vanno evitati assembramenti e limitate al massimo le occasioni di potenziale contagio. Ma, più passa il tempo dall’inizio della pandemia, e più si moltiplicano i casi a metà strada fra il lecito e l’illecito.
È lecito andare dal cartolaio anche se lontano da casa propria? E si può raggiungere la libreria a piedi? E il posto di lavoro? E…?
Andrebbe rammentato da chi dispone gli interventi delle cosiddette forze dell’ordine e, in particolare, della polizia locale, che la libertà di movimento rappresenta la regola generale, il diritto tutelato dalla costituzione, e la sua limitazione per ragioni sanitarie costituisce l’eccezione. Specie in un territorio come il nostro dove la comprensione che le limitazioni erano indispensabili e il conseguente adeguamento ai limiti imposti è stato generalmente introiettato dalla cittadinanza, perché si tende a sanzionare piuttosto che avvertire? Non vorremmo pensare che, sotto sotto, magari inconsapevolmente, qualcuno creda davvero che “unum castigabis, centum emendabis”.
Allora, l’invito che come Ravenna in Comune ci sentiamo di fare a chi è chiamato, per il ruolo che svolge, ad indirizzare il lavoro dei nostri “guardiani” è di agire con moderazione. Di non eccedere nelle sanzioni per evitare di esacerbare uno stato d’animo che già è stato sufficientemente colpito dalla pandemia e, soprattutto, da quanto ne è conseguito.
Anche perché, poi, si rischia di dover fare frettolosamente marcia indietro. Come per gli ortisti. Ieri la sanzione. Oggi, la smentita “autorevole” dello stesso Governo: coltivare l’orto per autoconsumo non viola nessuna norma. Gli ortisti non sono untori!
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #sanzioni #Covid19
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Il chiarimento del Governo: si può andare nell’orto
Sorgente: Covid-19: l’orto non è vietato per il Governo
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Sorpresi nell’orto, stangata per due pensionati: multe da 280 euro
Sorgente: l’orto è vietato per il nostro Comune
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Coronavirus Ravenna, va a farsi sostituire la protesi per capelli. Multato un forlivese. Sospensione dell’attività per cinque giorni invece per un fiorista, già avvertito
Sorgente: Covid-19: sanzioni a destra e a manca
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Coronavirus, la Polizia Locale vigila sul rispetto delle norme: controllati parchi e aree verdi, 3 multe
Sorgente: Coronavirus: sanzioni