L’AGRICOLTURA POST COVID-19

In agricoltura in Italia lavorano oltre un milione di persone ma circa 450mila di queste non raggiungono le 51 giornate di lavoro che danno accesso alle tutele previdenziali e assistenziali. E invece le organizzazioni di rappresentanza delle grandi aziende del settore agroalimentare stanno soffiando sulla crisi sanitaria in atto per tentare di precarizzare ulteriormente il lavoro agricolo, estendendo l’impiego dei cosiddetti voucher, lamentando carenze di manodopera, ecc.

CGIL, CISL e UIL hanno scritto a Conte e a due ministre (Bellanova e Catalfo) per sollecitare un intervento contro l’estensione dei voucher in agricoltura.

Di seguito il testo integrale della lettera:

Egregio Presidente, Gentili Ministre,

in questi giorni le Organizzazioni datoriali agricole stanno avanzando con forza la richiesta di estendere e liberalizzare l’uso dei voucher in agricoltura, approfittando del clima di emergenza in cui versa il nostro Paese, sostenuti da diverse forze politiche in Parlamento, non solo di opposizione. L’argomentazione portata a sostegno di tale richiesta sta nell’auspicio di poter, in questo modo, attirare lavoratori anche italiani nelle imminenti “campagne di raccolta” affinché possano sostituire la contingente mancanza di lavoratori dell’est Europa.

Una tale modalità ci sembra inopportuna perché mortifica i diritti dei lavoratori e risulterebbe inoltre essere in contraddizione con ciò che si sta verificando a valle della filiera dove, in molte aziende alimentari, abbiamo raggiunto importanti accordi in applicazione del Protocollo sulla sicurezza del 14 marzo u.s. a tutela dei lavoratori e diverse imprese hanno introdotto misure di gratificazione economica per i lavoratori che restano in produzione.

In agricoltura, al contrario, si vuole rispondere alla stessa necessità con uno strumento che precarizza il lavoro e che risulta anche essere improprio, in quanto l’utilizzo dei cosiddetti voucher è previsto per il solo lavoro accessorio e non per il lavoro ordinario. Ciò risulta, inoltre, insopportabile e lesivo della dignità dei lavoratori agricoli, che a maggior ragione in questo momento, dovrebbero vedere riconosciute le piene tutele contrattuali, oltre che le misure di sicurezza previste dal Governo, cosi come avviene per altri lavori ritenuti essenziali in questa fase di emergenza.

Vi chiediamo pertanto di intervenire al fine di evitare che il Governo nel momento della conversione in legge del decreto Cura Italia o nella predisposizione del prossimo, modifichi in peggio la normativa attuale sui voucher in agricoltura. Scelte diverse ci porterebbero a dover assumere una posizione di forte contrapposizione con l’esecutivo.

Distinti saluti

I segretari generali

CGIL Maurizio Landini
CISL Annamaria Furlan
UIL Carmelo Barbagallo

Flai CGIL Giovanni Minnini
Fai CISL Onofrio Rota
Uila UIL Stefano Mantegazza

Come Ravenna in Comune non possiamo che unirci a quanti richiamano l’esigenza di dedicare un’attenzione particolare al settore agricolo per la sua essenzialità e lo stretto collegamento con l’ambiente in cui viviamo. Lo ha fatto per noi ancora pochi giorni fa il nostro consigliere territoriale (zona 7) Pippo Tadolini. Tuttavia pensiamo che, per quanto concerne il lavoro agricolo la crisi in atto non debba sviare dal problema rappresentato dallo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, da un lato, e dal deprezzamento dei valori economici del prodotto prima dell’avvio del processo di ricarica sul prezzo attuato lungo la catena logistica che lo porterà infine sulle nostre tavole.

Pochi mesi fa, il 27 novembre, denunciavamo con forza l’enorme presa del caporalato nelle nostre campagne in un incontro seminariale tenutosi a Mezzano. Lo ribadiamo proprio in questo momento: il futuro dell’agricoltura post covid-19 non può continuare a basarsi sullo sfruttamento di chi lavora come è stato sino ad oggi!

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #postCovid19 #agricoltura

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“Campi senza braccianti? Una fake news: quello che manca sono i diritti”. “Campi senza braccianti? Una fake news: quello che manca sono i diritti”. I sindacati dicono no all’istituzione di voucher per favorire la copertura dei posti di lavoro stagionali che rischiano di restare vacanti a causa del coronavirus: “Ci sono già lavoratori in eccesso a cui rivolgersi”. Scontro con le imprese e le organizzazioni datoriali

Sorgente: i sindacati contro le organizzazioni agricole a tutela dei diritti in agricoltura

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“Il caporalato sta tornando”: anche in Romagna numeri preoccupanti. Ravenna in Comune ha deciso di organizzare una serata per ritrovarsi e parlare della situazione insieme alle persone che negli ultimi tempi si sono occupate da vicino del “caporalato in salsa romagnola”

Sorgente: Ravenna in Comune contro lo sfruttamento in agricoltura

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Tadolini (Ravenna in Comune): “Le recenti gelate dimostrano la necessità di progettare un futuro sostenibile”

Sorgente: Pippo Tadolini e l’agricoltura post Covid-19

 

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