SENZATETTO: IL CONTAGIO È UN RISCHIO, IL REATO UNA CERTEZZA!

Con l’emergenza Covid-19 sono state messe in risalto le tante criticità del nostro modello sociale. Già si è detto del servizio sanitario nazionale, letteralmente massacrato da anni di tagli e di privato. E poi la precarietà e i conseguenti ricatti del mondo del lavoro che impedisce anche in questa situazione a molte famiglie di fare quello che viene loro raccomandato: stare a casa. C’è anche un’altra categoria, naturalmente, che ha problemi a stare a casa: i senzacasa. Solo che chi è costretto al lavoro, per quanto in condizioni di insicurezza che mettono poi a rischio tutti quanti, ha la “copertura” dello stato di necessità che ne giustifica il permanere fuori casa. I senzatetto, invece, si vedono contestata la violazione dell’art 650 del codice penale: non avere una casa, a quanto pare, non è una buona “scusa”! È già successo a Milano, Modena, Verona, Siena e in tante altre città. In Emilia-Romagna, è già accaduto a Modena e a Bologna!

A Ravenna i due dormitori ospitano tutti gli inverni una quarantina di ospiti. La notte sono sotto un tetto ma di giorno sono fuori. E poi c’è chi, invece, fuori ci sta sempre. La Ronda della Carità, cioè i volontari che ruotano attorno alla Caritas, ne contattavano una quindicina quest’inverno. In Emilia-Romagna si stima che siano 5/6.000 persone a trovarsi in questa condizione. Quante sono, dunque, a Ravenna, le persone prive di una casa dove stare e, perciò, a rischio sia di commissione di un reato ma soprattutto di divenire veicolo di contagio? Lo abbiamo chiesto al Sindaco unendoci all’appello del Presidente dell’associazione Avvocato di Strada che riportiamo di seguito:

IO VORREI RESTARE A CASA…Ma se una casa non ce l’ho?

Questa è la situazione in cui si trovano circa 50.000 persone in Italia. Sono diventate talmente povere da finire in strada ed oggi non possono rispettare le ordinanze e decreti previsti dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, tanto da essere addirittura incriminate perché vengono trovate in giro senza giustificazione.

Queste persone sono costrette a vivere in strada perché fino ad oggi pochi si interessavano di loro e perché le risorse destinate ai servizi di primaria assistenza e all’emergenza abitativa erano poche o inesistenti.

Adesso però non si può più far finta di nulla.
Adesso stiamo duramente imparando che ci si salva solo insieme, ricchi e poveri, giovani e anziani, italiani e stranieri.
Adesso dobbiamo trovare una soluzione anche per gli ultimi, perché, in questa situazione drammatica, abbiamo compreso che “loro” siamo noi.

Per questo chiediamo, al Presidente del Consiglio e ai Presidenti delle Regioni italiane:

  • di far cessare immediatamente l’irrogazione di sanzioni alle persone senza dimora per il solo fatto di trovarsi “fuori casa” senza motivo;
  • di stanziare somme per consentire ai comuni di fornire un tetto alle persone senza dimora, utilizzando palestre, capannoni o altri edifici pubblici o privati;
  • di garantire il diritto alla salute di queste persone consentendo loro l’accesso immediato alle cure ovvero assegnando loro un medico di base pur in assenza di residenza.

Chiediamo ai Sindaci:

  • di prolungare l’apertura delle strutture utilizzate per ricoverare d’inverno le persone senza dimora;
  • di velocizzare le procedure per iscrivere queste persone nelle liste anagrafiche in modo da poterle anche monitorare dal punto di vista sanitario.

Speriamo, per la dignità di chi si trova in strada e per la salute di tutte le persone che si trovano oggi in Italia, che queste proposte vengano accolte celermente.

Con l’impegno di tutte e tutti usciremo da questa emergenza. Andrà tutto bene, si dice in questi giorni, ma solo se non lasceremo nessuno indietro.

Antonio Mumolo
Presidente Associazione Avvocato di strada

Il Sindaco ha risposto ad una delle richieste ed ora le persone senza fissa dimora sono accolte nei dormitori di via Mangagnina e di via Torre non solo durante la notte, ma anche durante il giorno: «Come amministrazione comunale ci siamo attivati subito per sostenere entrambe le strutture che, in breve tempo, hanno dovuto cambiare la loro organizzazione, e in particolare nel dormitorio di via Torre si è dovuto allestire una nuova area che potesse accogliere durante il giorno gli ospiti. Insieme a Valentina Morigi assessora ai Servizi sociali, voglio ringraziare di cuore gli operatori e i volontari dei dormitori che, nonostante il difficile momento, lavorano con ancora più impegno per fare in modo che queste persone possano sentirsi al sicuro».

Attendiamo comunque una risposta sul complesso della questione nell’ambito delle competenze di ognuna delle istituzioni coinvolte.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #covid19 #senzatetto

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EMILIA-ROMAGNA: Multe ai senzatetto, l’appello dell’ass. Avvocato di strada onlus

Sorgente: Covid-19 e senzatetto

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Arriva il freddo. Nei dormitori di Ravenna non si registrano situazioni d’emergenza. In Via Torre e Via Mangagnina più di 40 posti letto per accogliere chi non ha un posto dove passare la notte

Sorgente: i dormitori per i senzatetto di Ravenna

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Ravenna, L’attività della Ronda della Carità nella Ravenna invisibile

Sorgente: la Ronda della Carità per i senzatetto

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