De Scalzi, quello stesso De Scalzi al centro di indagini per corruzione internazionale e di oscure manovre per depistare i magistrati, stando a quel che si legge sulla stampa, ha parlato. I giornali di ieri su carta e online hanno riportato il contenuto di un video illustrativo del piano strategico di ENI sino al 2050. E Ravenna risulterebbe ancora al centro dell’attenzione di ENI nell’ambito della sua strategia di “decarbonizzazione della produzione”. Per farne un centro studi sulle energie rinnovabili? Per produrvi le tecnologie indispensabili ad implementare l’energia green? Niente di tutto questo. L’idea, già lanciata da Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo è che «se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».
Poiché in fase di estrazione i gas naturali “perdono” o per perdita “naturale” o per sottrazione “artificiale” enormi quantitativi di anidride carbonica, l’idea è quella di “catturarla” e poi “stoccarla” nelle cavità sotterranee create proprio da ENI con l’estrazione del gas.
Riportiamo testualmente da Il Resto del Carlino: «Capacità di stoccaggio dell’anidride carbonica nei giacimenti di metano esauriti al largo di Ravenna, quindi, “enormi”: “questo livello – spiega Descalzi – accoppiato al riutilizzo di strutture esistenti e alla vicinanza di impianti che emettono CO2, ci permettono mantenere i costi molto competitivi”. Questa strategia permetterebbe in teoria di compensare i contraccolpi occupazionali legati alle limitazioni delle estrazioni di gas decise nel nostro Paese, consentendo inoltre il parziale riutilizzo delle tubazioni già esistenti. Ciò detto, “contiamo di terminare gli studi tecnici e le necessarie verifiche del quadro regolatorio per il 2025 e poi passare all’esecuzione”».
Viene così sfatato il mito per cui il gas andrebbe utilizzato ora in fase di transizione per passare poi alla produzione di sola energia da rinnovabili. Niente affatto, per De Scalzi la produzione di gas aumenterà sempre di più per arrivare a costituire l’85% del totale della produzione da parte di ENI nel 2050! E il gas non è affatto privo di effetti climalteranti, benché questi siano inferiori a quelli derivati dalla combustione di petrolio. Non è dunque nella sola fase della estrazione e della raffinazione che viene prodotta anidride carbonica, ma anche in quella della produzione di energia! Anzi, l’aumento di produzione di energia da gas naturale ne sta già facendo la principale fonte di aumento della immissione in atmosfera. “Catturarne” una parte e “nasconderla” sotto terra significa soltanto proseguire nelle pratiche che stanno condannando il pianeta.
Dunque, come già stiamo facendo da qualche giorno, torniamo a chiedere al Sindaco di dar conto degli impegni assunti nella dichiarazione di emergenza climatica. Perché vedere un Sindaco portato in giro da un cane, anche se a sei zampe, non è un bello spettacolo!
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Per l’ENI a Ravenna ci sono “enormi possibilità di stoccaggio di anidride carbonica”
Sorgente: piano strategico di ENI sino al 2050