Domani mattina, lunedì 24 febbraio, si aprirà in Prefettura il tavolo di crisi richiesto dal Sindaco per il settore offshore, con tutti i rappresentanti delle associazioni economiche, dei sindacati e della comunità del comparto. Il Sindaco aveva anche già scritto al Ministro dello Sviluppo Economico e ai plenipotenziari del PD nell’esecutivo. Il motivo è il posticipo di sei mesi del termine per la presentazione del cosiddetto PITESAI e, conseguentemente, l’allungamento dei tempi di sospensione dei procedimenti relativi ad istanze per la ricerca e dei permessi di ricerca vigenti all’11 febbraio 2019. Secondo il Sindaco questo significherebbe la certificazione dell’agonia che interessa un intero comparto economico destinato a morte certa. Secondo noi e secondo tutti gli esperti del settore, la realtà è invece che indipendentemente dagli interventi del governo il settore dell’oil&gas sta affrontando una crisi da anni per fattori non risolvibili a colpi di eccezioni (questa era la richiesta poco lungimirante e di scarsa fattibilità) interessanti il tratto di mare avanti Ravenna. Si tratta di ragioni di mercato internazionale, da una parte, e di crisi del pianeta con la conseguente adozione di misure di contenimento delle emissioni, dall’altra. Ostinarsi a raccontare una storia diversa potrebbe al massimo aiutare ad accompagnare alla pensione qualche lavoratore ma non certo a rimettere in sesto e dare nuovo slancio al comparto per i prossimi anni.
Sarebbe invece auspicabile che oggetto dei lavori del tavolo, cui peraltro è stata invitata a partecipare anche ENI, fosse l’avvio di investimenti per l’implementazione di iniziative per l’effettiva transizione energetica. Tali non possono essere considerate, infatti, le perforazioni per l’estrazione di gas, causa le emissioni climalteranti, né la presa in giro dei modellini fin qui presentati per ricavare energia dal moto ondoso (che invece, se perseguiti seriamente, ben potrebbero figurare tra le iniziative utili).
Come Ravenna in Comune siamo pertanto dello stesso avviso di Legambiente e ci uniamo all’associazione ambientalista nel richiedere invece l’attivazione di un tavolo di “riconversione verde” che, oltre ad un vero decomissioning con effettiva rimozione delle piattaforme e delle tubazioni disseminate in mare, punti a sviluppare a Ravenna le indispensabili iniziative di transizione energetica.
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #offshore #transizioneenergetica
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Blocco Trivelle. Ravenna: dichiarato lo stato di agitazione del settore Oil & gas
Sorgente: sindacati e off-shore
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Gas, chiesto al prefetto di istituire il tavolo di crisi
Sorgente: sindaco e off-shore
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Blocca-trivelle. Legambiente scrive al sindaco di Ravenna e alla Giunta regionale: “Riconversione verde Oil&Gas, no rilancio del fossile”
Sorgente: Legambiente e off-shore