LA GARA DEL PORTO SE LA GIOCANO SOLO IN DUE

Nel novembre scorso, quando fu pubblicata finalmente la gara per scavare il porto, fu chiesto a Rossi quante domande si aspettasse di ricevere. E lui rispose: «Difficile fare previsioni. I criteri sono altamente selettivi: a livello italiano sono una dozzina le imprese che possono soddisfare le richieste. Ma molte aziende del nord Europa guardano con interesse al bando».

Oggi sappiamo che le domande pervenute sono solo due. Probabilmente raggruppamenti di imprese, ma questo conta poco e basterà attendere l’apertura delle offerte, il prossimo 24 febbraio, per scoprirlo. Evidentemente l’interesse per un appalto che per i capitolati di gara dovrebbe durare quanto l’assedio di Troia non è risultato poi così alto.

Ovviamente meno sono le offerte e meno ci sarà da scegliere. Con qualche rischio in più in termini di affidabilità ma anche di affidamento vero e proprio. Siamo al “minimo sindacale” infatti. C’è da augurarsi che entrambe le proposte si presentino con i requisiti minimi per passare al vaglio della commissione giudicatrice composta dai tre commissari in via di nomina. Questi sono chiamati all’esame delle tre buste telematiche in cui si compone l’offerta: quella della documentazione amministrativa, quella della offerta tecnica e quella della offerta economica e temporale. L’affidamento avverrà sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. I punteggi saranno attribuiti dando la prevalenza alla parte tecnica (un massimo di 70 punti attraverso 19 criteri di valutazione) rispetto alla componente economica (10 punti) e temporale (20 punti).

La procedura che si attiverà con l’apertura delle buste e porterà alla conclusione del contratto è prevista durare sei mesi. Al termine di questi, come indica il bando, l’Autorità Portuale si riserva di:

  1. non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto contrattuale (come da previsioni del Codice degli Appalti);
  2. procedere all’aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida;
  3. sospendere, re-indire o non aggiudicare la gara motivatamente anche per ragioni di opportunità;
  4. non stipulare motivatamente il contratto anche qualora sia intervenuta in precedenza l’aggiudicazione.

In altre parole, siamo di fronte ad una corsa ad ostacoli in cui il fatto che gli atleti in gara siano solo due aumenta considerevolmente i rischi che alla fine della competizione ci sia effettivamente qualcuno in grado di portarsi via la medaglia d’oro. E, ricordiamolo, la possibilità stessa di fare le indispensabili manutenzioni del porto canale, ferme da anni, è stata vincolata senza via di scampo a questa gara (lo ha ripetuto Rossi nel corso del Consiglio Comunale straordinario smentendo il Sindaco).

Se Rossi voleva concentrare l’attenzione sull’Autorità Portuale durante i prossimi sei mesi c’è riuscito. Quanto questo gli gioverà per ottenere la riconferma per un altro mandato alla scadenza del 30 novembre prossimo è da vedere. Vedremo allora se quel piano B che ha sempre voluto escludere non sarebbe stato di giovamento anche a fargli proseguire il lavoro di Presidente, oltre che a servire a dare una via di scampo al nostro porto, naturalmente.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #porto #lavori #gara

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Progetto “Hub portuale di Ravenna”, arrivate due offerte per l’appalto da 235milioni. Il 24 febbraio verranno aperte le buste digitali

Sorgente: scaduti i termini per presentare le offerte

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Escavi, Rossi (Ap): «Bando complesso, in Italia una dozzina di imprese all’altezza»

Sorgente: si aspettavano molte offerte

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