Oggi pomeriggio si terrà il Consiglio Comunale richiesto dalle opposizioni sul porto. Ufficialmente è stato rinviato ad oggi perché il giorno originariamente previsto mancava Rossi. Guarda caso è la prima convocazione dopo le elezioni regionali. Ci ricordiamo tutti dell’annuncio in pompa magna da parte di Bonaccini, giunto apposta in sponda al canale, che il bando era stato finalmente pubblicato. Che le domande poste in sede di consiglio dalle opposizioni potessero in qualche modo turbare il quadro idilliaco e guastare l’effetto sulle elezioni è una possibilità che si è evitata. Vediamo dunque il quadro attuale in attesa di scoprire cosa ci verrà raccontato oggi pomeriggio.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 novembre 2019 è stato dunque pubblicato il bando di gara per l’affidamento unitario a contraente generale della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori dell’HUB PORTUALE DI RAVENNA: Approfondimento canali Candiano e Baiona, adeguamento banchine operative esistenti, nuovo terminal in penisola Trattaroli e riutilizzo del materiale estratto in attuazione del P.R.P. vigente 2007 (questo il titolo). Viene specificato così il lavoro: l’affidamento ha per oggetto la progettazione esecutiva, l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente ultimati i lavori di approfondimento canali Candiano e Baiona, adeguamento banchine operative esistenti, nuovo terminal in penisola Trattaroli e riutilizzo materiale estratto in attuazione del PRP vigente 2007, come descritto nel Capitolato Speciale d’Appalto. Importo complessivo stimato: € 199.829.119,78 senza possibilità di ammettere varianti. Termine di esecuzione: Progettazione esecutiva n. 180 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data di sottoscrizione del relativo verbale di consegna, soggetti ad eventuale riduzione in sede di offerta. Esecuzione lavori: n. 3101 giorni naturali e consecutivi (caso base) o n. 2552 giorni naturali e consecutivi nel caso di disponibilità di una cassa di colmata aggiuntiva (rispetto al caso base) soggetti ad eventuale riduzione in sede di offerta. Che in anni significa 9 anni (di cui 6 mesi di progettazione) per arrivare in fondo.
Per quanto riguarda la procedura di assegnazione dell’appalto, ad oggi è già scaduto un primo termine: entro lo scorso 14 gennaio chi intendeva partecipare alla gara doveva visionare lo scalo. Entro il prossimo 14 febbraio, invece, si potranno depositare le offerte che verranno aperte 10 giorni dopo: è previsto il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. I tempi indicati al momento dell’annuncio da parte di Bonaccini erano sei mesi per arrivare all’aggiudicazione dei lavori: quindi, incrociando le dita, a settembre dovremmo conoscere il general contractor che a settembre 2029 porterà a termine la realizzazione delle nuove banchine e l’approfondimento dei fondali sino alla quota massima di -12,50. Ricordiamo che Rossi poco dopo la nomina aveva fissato agli inizi del 2019 l’avvio dell’escavo. Eravamo a maggio 2017 e sarebbe stato l’inizio di un estenuante balletto di rinvii che speriamo (senza contarci troppo) sia ora finito.
Cosa si muove di contorno?
Dopo la condanna dell’Autorità di Sistema e di C.M.C. per i fanghi abbandonati sino ad oggi nelle casse di colmata del porto, quest’anno dovrebbe svolgersi il processo di appello. Ricordiamo che nessuna cassa presente in porto era stata eccettuata dall’obbligo di svuotamento dei fanghi in quanto contenente materiali la cui natura è stata accertata come rifiuto. Il Sindaco, però, non ha ancora fissato il termine per lo svuotamento.
La vicenda della Berkan B, affondata nel canale Piombone, e che aveva visto la sospensione cautelativa dalle funzioni della massima dirigenza dell’ente porto, si avvia verso il processo per inquinamento ambientale che riguarderà proprio i dirigenti già sospesi. Resta aperta la possibilità che gli stessi, qualora la Cassazione desse ragione alla Procura, vengano nuovamente sospesi.
La Commissione Europea ha messo in discussione le risorse finanziarie di tutti gli enti porto italiani e, quindi, anche i famosi 235 milioni di euro (più altri 37) che l’Autorità Portuale di Ravenna intende impiegare nella realizzazione del progetto Hub, tra espropri e general contractor. La Ministra dei Trasporti a Ravenna ha già confermato che intende trattare e non andare allo scontro con la UE. La costituzione delle autorità di sistema come voluta da Delrio non sarà pertanto il modello su cui si assesteranno le autorità portuali. Ma oltre alle poltrone non sono nemmeno garantiti i soldi.
Ciliegina sulla torta: prima della fine dell’anno giungerà a scadenza il mandato di Rossi alla guida dell’Autorità Portuale ravennate. Prima, molto prima, si svolgerà la partita per la sua conferma o sostituzione. Quanto peserà tutto quanto sopra enumerato nella scelta?
Se il quadro è una rappresentazione fedele della realtà ce lo diranno solo i mesi a venire. Intanto, oggi pomeriggio, staremo a sentire cosa verrà raccontato e risposto per dissipare le preoccupazioni della cittadinanza riguardo allo scalo che, come opposizione, rappresenteremo in Consiglio Comunale. Abbiamo sempre l’impressione che la maggioranza perda di vista il fatto che il porto di Ravenna è un bene della collettività e non una riserva di caccia per il PD ed i poteri forti. Glielo ricorderemo anche questa volta.
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