La sera di giovedì 28 novembre, la piccola comunità di paese di Ragone, una frazioncina del forese sud che quasi nessuno conosce, ha vissuto un momento di commozione e di partecipazione che non è frequente né facile trovare neppure in città. Si commemorava “quell’autunno del ‘44”, il periodo delle stragi naziste perpetrate dall’esercito nazista in ritirata, che proprio nel territorio di Ragone si rese responsabile di due delle stragi più gravi (per numero di vittime e perché colpirono sostanzialmente i civili, comprese bambine, bambini, donne, persone anziane): la strage “delle Mura di Roncalceci” e la strage “della Capra”.
Oggi due cippi, innalzati dai CLN locali l’anno dopo la liberazione di Ravenna, sperduti in mezzo ai campi, ricordano ancora quelle stragi e il Consiglio Territoriale dell’area 7 ha avviato un percorso di valorizzazione e di riscoperta, che cerca di coinvolgere la cittadinanza e in particolare le scuole del territorio.
La serata del 28 novembre è stata una tappa di questo percorso, con la partecipazione di due storici, Laura Orlandini e Giuseppe Masetti, che oltre alla loro competenza hanno offerto la loro passione e la loro capacità di mettersi in ascolto della comunità e farne testimonianza documentale di ulteriore ricerca storica.
A Ragone, gli ultimi discendenti diretti delle vittime, hanno offerto i ricordi diretti di chi (allora bambino piccolo) ha conservato nella propria memoria le immagini, le voci, le sensazioni di quei giorni, o i racconti ancora freschi di chi aveva visto trucidare, fratelli, sposi, genitori e amici.
Ringrazio di cuore il Consiglio Territoriale, la Presidente Federica Moschini, l’operatrice culturale Chiara Fabbri e tutte le persone della società civile locale che ci hanno creduto, e confidiamo che questo percorso davvero vada avanti, che questi luoghi della memoria acquistino sempre più rilevanza come presenza nel territorio.
Ma credo di poter dire che Ravenna in Comune possa intestarsi il merito di aver lanciato con caparbia la proposta di avviare questo percorso e di aver iniziato un lavoro di sensibilizzazione che speriamo si estenda pian piano ad ogni angolo della nostra terra. Non vogliamo certo “mettere il cappello” su un’iniziativa che crediamo vada condivisa fra tutte e tutti coloro che vi si riconoscono, ma una punta di orgoglio ci sia consentita.
Pippo Tadolini, Consigliere Territoriale di Ravenna in Comune Area 7