Oltre al danno le beffe può essere un buon modo di riassumere il comportamento di Trenitalia, partner della Regione di Bonaccini con la quale dal 1° gennaio prossimo costituirà una società per gestire il trasporto pubblico su ferro dell’intera Emilia-Romagna.
Il danno: Trenitalia ha disertato ieri pomeriggio l’incontro previsto in Camera di Commercio con i rappresentanti dei pendolari. L’incontro era stato convocato per un tentativo di mediazione sui rimborsi degli abbonamenti ai pendolari danneggiati, lo scorso anno, dalla soppressione delle fermate di Godo e Classe. Ricordiamo che le modifiche erano state concordate con l’assessorato regionale e avevano trovato l’iniziale beneplacito anche da parte dei Comuni interessati. Ricordiamo, ancora una volta, l’entusiasmo di de Pascale… pian piano venuto meno a seguito del dilagare delle proteste. E poi le promesse, prima di una pronta risistemazione, poi di una sistemazione parziale, poi di un cambiamento con il nuovo anno… Ad oggi qualcosa è cambiato ma i pendolari stanno ancora aspettando di riottenere il servizio che avevano prima del “miglioramento radicale dei collegamenti ferroviari, in termini qualitativi e quantitativi”, come lo definì all’epoca de Pascale, in uno tra i più macroscopici errori di valutazione sin qui commessi dal Sindaco.
Resta il fatto che, se il 9 dicembre 2018 ha segnato un “vero e proprio spartiacque per quanto riguarda la mobilità di studenti, pendolari e turisti che si spostano in treno tra Ravenna e Bologna” (sempre citando de Pascale), ha pure reso inutilizzabili gli abbonamenti sottoscritti nel settembre precedente da parte di chi ha poi visto sparire la possibilità di salire sul treno. Trenitalia ha ritenuto non ci fossero margini di composizione bonaria della vicenda e perciò i rappresentanti dei pendolari si sono trovati in Camera di Commercio senza la controparte. Finora, rispetto ai disagi dello scorso anno, i pendolari hanno ottenuto il rimborso di un solo mese e anche in questo caso non tutto è filato liscio, tanto che è dovuto intervenire il Comune di Russi promettendo un fondo ad hoc per le famiglie rimaste fuori. A questo punto, per fare valere le loro ragioni, i pendolari avrebbero davanti solo la strada del ricorso in sede civile.
La beffa: la stessa Trenitalia che ha lasciato a piedi i propri utenti (e non si è degnata nemmeno di far presenza a Ravenna in Camera di Commercio), contemporaneamente annunciava trionfalmente i propri risultati sul versante dei treni regionali. “Da gennaio a settembre il numero dei viaggiatori ha toccato quota 24 milioni, con un incremento medio del 6,5% rispetto al 2018 e punte dell’8,76% nel mese di settembre. Nello stesso periodo il 90% dei treni regionali è arrivato entro i cinque minuti (+1,3%vs stesso periodo 2018)”. Così ha dichiarato una nota diffusa da Trenitalia. Che poi ha aggiunto: “Fra le relazioni con aumento dei passeggeri più sensibile anche alcune di particolare interesse turistico come la Bologna – Ravenna, grazie alla velocizzazione delle corse e la Ravenna – Rimini, dallo scorso dicembre collegata direttamente al capoluogo emiliano da un servizio cadenzato”. Senza però precisare che è stato proprio il salto delle fermate di cui sopra a consentire la riduzione dei tempi di percorrenza. Se il treno non sosta…
E de Pascale? Non pervenuto. Troppo impegnato a raccogliere le firme dei suoi colleghi sindaci emiliano-romagnoli a sostegno di Bonaccini? Già, perché il 26 gennaio si vota. Il PD è così sicuro, in una competizione elettorale priva di granitiche certezze anche nella regione ex zoccolo duro, di potersi permettere di continuare a farsi beffe dei pendolari emiliano-romagnoli?
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22/10/2019 Beffa sugli abbonamenti, Trenitalia non si presenta al tentativo di conciliazione. L’azienda presenta i dati in crescita sull’uso dei treni regionali
Sorgente: Niente rimborsi ai pendolari
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21/11/2018. Il sindaco Michele de Pascale: “Collegamenti ferroviari, un primo importante risultato concreto”
Sorgente: L’abbaglio del Sindaco
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“Ma che cosa vi hanno fatto di male i pendolari?”. E’ la domanda che si pone Massimo Manzoli, capogruppo in consiglio di Ravenna in Comune.